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Attualità sabato 22 novembre 2014 ore 13:00

La Grande Guerra in una mostra

Le foto delle tracce lasciate dal conflitto nel territorio del comune saranno esposte fino al 6 gennaio. Sabato 22 l'inaugurazione



MASSA — È passato un secolo. Ma il territorio di Massa conserva ancora significative tracce della Grande Guerra. Una mostra fotografica vuole mettere in luce questi luoghi della memoria, monumenti e lapidi che meritano di essere ricordati oltre che per il valore artistico e artigianale anche come documenti di analisi storiografca e soprattutto storia di vita e di uomini. Sarà inaugurata sabato 22 alle 18 e resterà visitabile fino al 6 dicembre. 

Per tutti gli anni di guerra e sino al 1919 la città ospitò migliaia di reclute da addestrare, migliaia di feriti e una lunga serie di truppe di passaggio o di ritorno dal fronte. Scarseggiavano cibo e lavoro, le donne lamentavano la mancanza dei loro familiari. Oltre cinquecento furono i caduti della nostra città e circa 10milioni i periti nel conflitto.
La necessità di ricordare quel sacrificio e al tempo stesso accogliere quel dolore corale che aveva toccato ogni famiglia furono le motivazioni che portarono al culto del morto in guerra e alla realizzazione delle prime memorie in pietra.
Già nel 1916 si innalzò il primo monumento che fu motivo di ampie riflessioni emotive promosse dai vari comitati sorti nel frattempo in diverse frazioni della città. Le numerose opere innalzate tra il 1916 e il 1922 rispondono a questo "sentire" corale.
La mostra presenta il campione più rappresentativo tra le opere di carattere pubblico e quelle di tradizione familiare realizzate tra il 1916 e il 1938. In questa proliferazione monumentalistica si intravede una vivacità locale in cui operano artisti-artigiani come Umberto Raffo e Arturo Mannini, insieme a personalità più affermate tra cui emerge la figura dell'architetto Cesario Fellini. 

Tra i laboratori di scultura più attivi, il Laboratorio Cuturi e quello Mannini-Novani.
La ricerca storica che sottende la mostra è opera di Aurora Antonella Manfredi così come i testi dei pannelli realizzati insieme a Claudio Casini.


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