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Attualità giovedì 13 agosto 2015 ore 12:28

Ancora troppo inquinate le foci dei fiumi

Sette punti su ventidue monitorati da Goletta Verde lungo le coste regionali presentano cariche batteriche elevate a Massa Carrara, Versilia e Livorno



FIRENZE — È un quadro complessivamente positivo quello che emerge dai monitoraggi dei tecnici di Goletta Verde in Toscana, ma che continua a evidenziare situazioni di criticità in particolare in Versilia e nell’area nord della regione, Massa Carrara, oltre che in due punti all’isola d’Elba. Sui ventidue punti monitorati lungo le coste toscane, sette presentano cariche batteriche elevate e per cinque di questi il giudizio è di fortemente inquinato. Nel mirino ancora una volta foci di fiumi, canali e torrenti che continuano a immettere in mare sostanze inquinanti, con gravi rischi non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti.

Legambiente chiede quindi alla Regione Toscana e agli enti territoriali interessati di verificare le criticità emerse e risolvere al più presto il deficit depurativo ancora presente.

È questa la richiesta avanzata dalla storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che in questi giorni sta facendo tappa in Toscana, ultima regione del tour 2015. L’istantanea regionale sulle acque costiere dell’equipe tecnica dell’imbarcazione ambientalista è stata presentata questa mattina, in conferenza stampa a Marina di Pisa da Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e Ilaria Sbrana, presidente di Legambiente Pisa.

"In Italia, secondo le ultime stime dell'Istat e del Governo, - precisa Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde - tre italiani su dieci non sono ancora allacciati a fognature o a depuratori e il 40% dei nostri fiumi risultano gravemente inquinati. Sono passati dieci anni dal termine ultimo che l'Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi, ma piuttosto di agire non abbiamo fatto altro che collezionare multe".

“La Regione Toscana ha sempre investito molto nelle politiche ambientali, così anche recentemente sono stati annunciati nuovi fondi per migliorare il sistema depurativo sia dei comuni costieri che dell’entroterra – commenta Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana -. La vocazione turistica e naturalistica di una delle più belle aree della Penisola non può più rischiare di essere messa in discussione però dai ritardi con i quali si sta procedendo a mettere a sistema gli interventi necessari”.

Da migliorare anche l’informazione ai cittadini. La vigente direttiva sulle acque di balneazione impone, infatti, ai Comuni di divulgare l’informazione sulla qualità dei singoli tratti di mare, secondo la media degli ultimi quattro anni di prelievi (qualità scarsa, sufficiente, buona, eccellente). Eppure in tutti i punti campionati, né nelle immediate prossimità, i nostri tecnici hanno trovato traccia della cartellonistica informativa. Inoltre, facendo un raffronto con il Portale delle Acque del Ministero della Salute, dei sette punti risultati inquinati o fortemente inquinati risulta che quattro di questi non sono per nulla campionati dalle autorità competenti (Foce torrente Carrione, foce del torrente Lavello, Foce fiume Versilia, l'area nei pressi dello scarico del Depuratore Vaccarelle) e 3 risultano invece balneabili: parliamo della Foce fosso Montrone a Pietrasanta, la foce dello scarico presso la spiaggia di via salivolia a Piombino e il Fosso Madonnina a Porto Ferraio).

Le analisi di Goletta Verde

I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente 4 e 5 agosto scorso. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.

Cinque i punti di campionamento effettuati in provincia di Massa-Carrara, di cui tre giudicati fortemente inquinanti: alla foce del torrente Carrione, a Marina di Carrara; alla foce del torrente Lavello a Partaccia di Massa e alla foce del fiume Versilia a Montignoso.

Dei due prelievi effettuati in provincia di Lucca, uno è risultato fortemente inquinato (quello alla foce del fosso Montrone, in località Le Focette di Pietrasanta) e l'altro con inquinanti contenuti nei limiti stabiliti dalla legge (quello alla spiaggia antistante piazza Mazzini a Viareggio).

Due i campionamenti eseguiti a Pisa, entrambi senza criticità da segnalare: alla foce del fiume Arno a Marina di Pisa e alla foce del canale Scolmatore in località Calambrone.

Anche in provincia di Grosseto non sono state riscontrate anomalie. Tutti nella norma i campioni prelevati: al canale Taglio d'Ansedonia, nel comune di Ansedonia; alla foce canale allacciante in località Puntone di Scarlino; alla foce del fiume Bruna - Porto Canale a Castiglione della Pescaia; alla foce del fiume Albegna in località Albinia di Orbetello; alla spiaggia Cala Galera a Poggio Pertuso di Monte Argentario.

All'Isola d'Elba sono state riscontrate cariche batteriche elevate per due campionamenti rispetto ai sei eseguiti: giudizio di fortemente inquinato per quello allo scarico depuratore Vaccarelle, nella Zona umida di Mola (Capoliveri), nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, e di inquinanto per quello del fosso della Madonnina a Punta della Rena a Portoferraio. La costa tra il cosiddetto Water Front e San Giovanni è stata accuratamente indagata e sono usciti nella norma sia il prelivo eseguito poco distante da punta della Rena, sulla spiaggia dopo il Fosso della Madonnina che quello alla foce fosso di San Giovanni, che aveva dato problemi negli anni passati. Nei limiti di legge anche gli inquinanti presenti negli altri campionamenti, sia a Margidore, Comune di Capoliveri, che alla foce del fosso della Galea a Campo nell'Elba, dove nel 2014, dopo una forte pioggia, i tecnici di Goletta Verde avevano registrato un notevole carico batterico. Al’Elba si riscontrano quindi dei problemi noti alle foci di due fossi, ma un netto miglioramento della situazione rispetto all’anno scorso. Legambiente chiede ai Comuni interessati ed al Parco Nazionale di individuare una volta per tutte alle cause a monte – partire da un deficit depurativo intorno al 40% - e porre rimedio a situazioni che negli anni passati sono state più volte riscontrate anche dall’Arpat.

Sempre in provincia di Livorno, infine, giudizio di inquinato per il campionamento alla foce scarico, presso la spiaggia di via Salivoli a Piombino; mentre entro i limiti di legge quello alla spiaggia Tre Ponti ad Ardenza.

Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche il non corretto smaltimento degli olii esausti.


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