Attualità martedì 24 settembre 2024 ore 18:40
Il cuore si ferma, Alessandro e Marco salvati dalle mogli
Amalia, incinta al settimo mese, ed Eleonora non si conoscono: entrambe hanno avvertito il respiro insolito dei mariti nel sonno ed hanno agito
MASSA — Amalia e Alessandro. Eleonora e Marco. Le due coppie di coniugi non si conoscono, ma tutte e due hanno vissuto lo stesso incubo fortunatamente a lieto fine. Sì perché i due uomini sono andati in arresto cardiaco nel sonno, e sono state le loro mogli a salvarli dopo aver percepito l'insolito respiro dei mariti.
Il loro intervento tempestivo e le manovre di rianimazione che hanno praticato hanno consentito ai soccorritori di trasferire in tempo i due all’Ospedale del Cuore di Monasterio di Massa, centro Hub per tutta l’area apuo-versiliese nella rete territoriale per l'infarto. E ora sono salvi.
Le storie di Alessandro e Marco si sono svolte a distanza di pochi giorni. Le loro vite adesso sono legate da un filo rosso che passa proprio dall’Ospedale del Cuore, dove i pazienti con un arresto cardiaco vengono trasferiti in emergenza, senza transitare dal pronto soccorso, con la possibilità di essere operati nell’immediato. Una rete che anche nel caso di Marco e Alessandro ha funzionato nel migliore dei modi con il collegamento diretto tra i medici della centrale operativa e l’Ospedale di Monasterio.
Le storie
Sono le 6 del mattino quando Amalia Lacatus avverte nel sonno il respiro affaticato del marito Alessandro Martinelli e si accorge che lui è incosciente. Amalia è al settimo mese di gravidanza, ma resta lucida: volontaria con i malati di Alzheimer, ha fatto il corso BLS per le manovre cardiorianimatore.
“Prima di tutto, come avevo imparato, ho chiamato i soccorsi, i medici dall’altra parte della cornetta sono stati speciali, mi hanno guidata, sostenuta”, racconta Amalia.
La donna raccoglie le forze, porta il marito sul pavimento e comincia il massaggio, fino all’arrivo dei soccorsi: “Sono stati rapidissimi, hanno continuato a massaggiare, quindi a defibrillare mio marito. Poi siamo arrivati all’Ospedale del Cuore, sapevamo di essere nel luogo più sicuro. Sono stati tutti straordinari. Abbiamo trovato una competenza e una umanità enormi e un rispetto, quasi sacro, per il paziente e la sua famiglia. Ringrazio tutto il personale di Monasterio e della centrale operativa dell’Asl Toscana Nord ovest".
Anche Eleonora, svegliata da un respiro insolito nel sonno, capisce che il compagno Marco sta male: “Qualche anno fa - racconta - nell’ambito di un corso di salvamento in mare, ho imparato le manovre cardiorespiratorie. Appena ho capito che Marco stava male, ho chiamato il 112, quindi praticato il massaggio fino all’arrivo dei soccorsi".
"Poi - prosegue - siamo arrivati all’Ospedale del Cuore dove tutto il personale è stato meraviglioso. Marco è stato operato e adesso sta bene. Ringrazio tutti i medici, gli infermieri, il personale della terapia intensiva, sono stati degli angeli per Marco e per me”.
Riconoscere e agire subito per salvare vite
“In caso di arresto cardiaco, se non si interviene con le manovre respiratorie - spiega il dottor Umberto Paradossi, direttore della Cardiologia - le probabilità di sopravvivenza si riducono ogni minuto. Dopo 5 minuti sono solo del 50%. Ogni anno in Italia circa 60mila persone sono colpite da arresto cardiaco e nell’80% dei casi l’arresto avviene fuori dalle strutture sanitarie, spesso a casa. Per questo è fondamentale che la popolazione impari a riconoscere un arresto cardiaco, ad allertare immediatamente i soccorsi e ad eseguire le prime manovre di rianimazione”.
Fondamentale, quindi, l’intervento immediato e la rete ospedale-territorio: “Dal 2007 l’Ospedale del Cuore - spiega Marco Torre, direttore generale di Monasterio - è Hub per l’infarto dell’intera area apuo-versiliese. In questi 17 anni, sono stati trattati oltre 6.000 pazienti con infarto e la mortalità ospedaliera è andata progressivamente diminuendo, confermandosi al di sotto della media nazionale".
"Questo non solo per la competenza dei nostri professionisti - sottolinea Torre - ma anche perché la rete Ospedale-territorio, grazie alla collaborazione tra Monasterio e Asl Toscana Nord Ovest ha funzionato, consentendo un intervento rapido e mirato sul paziente fin dalla telefonata al numero dell’emergenza. Quando la sanità toscana fa rete porta sempre risultati importanti”.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI