Attualità venerdì 01 agosto 2025 ore 18:05
Irene campionessa di boxe dopo l'intervento al cuore

L'adolescente aveva ricevuto la diagnosi che le imponeva lo stop alle attività sportive. Poi l'operazione all'Ospedale del Cuore e la rinascita
MASSA — Era il 2023 quando all'allora 15enne Irene Mariani, pallavolista, veniva diagnosticata un’aritmia cardiaca che le imponeva lo stop all’attività sportiva. Una scelta dolorosa, soprattutto per chi, come lei, stava costruendo la propria identità attorno allo sport. Poi però ecco l'intervento all'Ospedale del Cuore di Massa, la rinascita e adesso il titolo di campionessa nazionale di Gymboxe.
Solida anche nello spirito, Irene ha saputo risalire la china grazie all’incontro con l’équipe di Aritmologia di Monasterio. Dopo un’attenta valutazione clinica da parte del dottor Massimiliano Cantinotti, cardiologo di Monasterio, la giovane paziente si è affidata alle cure dell’Ospedale del Cuore.
Sono la dottoressa Silvia Garibaldi e il dottor Andrea Rossi ad eseguire l’intervento di ablazione, rimuovendo in modo risolutivo la causa dell’aritmia: Irene si è così potuta riavvicinare all’attività sportiva, quindi all’agonistica.
Con grande determinazione, nel Gennaio 2024 Irene si rimette in gioco, scegliendo un nuovo sport: la Gymboxe.
In pochi mesi ricomincia ad allenarsi, debuttando in gara nell’Ottobre dello stesso anno. A Giugno 2025 raggiunge un traguardo straordinario: il titolo di campionessa nazionale.
"La diagnosi? Un momento durissimo"
“Il momento in cui ho scoperto di avere un problema al cuore e ho dovuto lasciare la pallavolo è stato durissimo – racconta Irene – ma sapevo che Monasterio è un centro d’eccellenza e ho scelto di fidarmi e affidarmi".
"Ringrazio la dottoressa Garibaldi e tutti gli altri medici di Monasterio per la professionalità e la grande umanità - aggiunge la ragazza - e a tutti i ragazzi e le ragazze con problemi di aritmia dico di affidarsi ai professionisti giusti e di continuare a credere nei propri sogni”.
“Le aritmie nei giovani atleti – spiega la dottoressa Garibaldi – vanno affrontate con grande attenzione, ma oggi abbiamo strumenti diagnostici e terapeutici efficaci che, se usati con tempestività e competenza, permettono il ritorno all’attività sportiva in condizioni di sicurezza".
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