Attualità venerdì 14 luglio 2023 ore 18:20
L'intelligenza artificiale per salvare gli olivi toscani
Clima pazzo e erosione mettono in crisi gli agricoltori. Abbandonate tra il 20% e il 30% delle superfici olivicole. Soluzione pure dalle acque reflue
TOSCANA — L’intelligenza artificiale e l’impiego delle acque reflue in soccorso degli olivicoltori minacciati dagli effetti della crisi climatica e dal progressivo abbandono delle piante che si stima riguardi tra il 20% ed il 30% delle superfici olivicole toscane.
Da un lato, quindi, l’ultima frontiera della tecnologia per aiutare i ricercatori a selezionare più rapidamente i genotipi che meglio si adattano al nuovo scenario climatico e ai territori dove saranno introdotti, dall’altro l’utilizzo delle preziose acque di scarico che, una volta depurate, potranno garantire i necessari livelli di irrigazione in agricoltura soprattutto nei periodi siccitosi insieme a livelli produttivi non più pesatamente condizionati dalle conseguenze di siccità e caldo. Vale per gli olivi così come per la vigna, gli alberi da frutto.
Elementi di grande novità che sono stati presentati in occasione dell’assemblea annuale del Consorzio di Tutela dell’extravergine Toscano IGP che si è tenuta al Giardino di Zago a Greve in Chianti.
“Senza l’acqua non si fa l’olio. Se l’avessimo detto trent’anni nessuno avrebbe preso seriamente quell’affermazione a metà strada tra la provocazione e il surrealismo. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Consorzio Toscano IGP – Il nuovo scenario ci impone di alzare il livello di guardia e di cambiare approccio nella gestione dell’olivo, che deve essere più razionale e sostenibile per superare l’altalena produttiva che influenza il mercato. I cambiamenti climatici sono diventati strutturali. La siccità si alterna a stagioni di piovosità estrema che influenzano la capacità produttiva delle piante. Gli strumenti per difenderci ci sono e sono già a nostra disposizione. Il Consorzio Toscano IGP sta tracciando la nuova rotta e vuole continuare a porsi come faro per tutta l’olivicoltura regionale di qualità”.
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