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Attualità lunedì 10 aprile 2023 ore 19:30

Siccità, falde e bacini già a livelli preoccupanti

fiume in secca

Deficit idirco diffuso in Toscana, con qualche positiva eccezione e criticità più marcata fra Serchio e costa livornese. Il punto della situazione



TOSCANA — Sono l'area nord della Toscana e quella della costa livornese le aree più critiche rispetto alla siccità che già morde il territorio regionale a livelli considerati di severità media: a fare il punto è l'Osservatorio permanente degli utilizzi idrici nel bollettino per il territorio di distretto dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale.

La situazione viene definita "non gravissima ma preoccupante" e "da monitore attentamente nella sua evoluzione anche in considerazione dell’imminente inizio della stagione irrigua e turistica". Già perché siamo ad Aprile e sì: è vero che il Marzo 2023 è stato tra i più caldi dal 1800 in qua, ma la stagione calda deve ancora arrivare. 

La pioggia e il deficit idrico

In Toscana a Marzo è piovuto poco meno della media calcolata sugli ultimi 30 anni: 65 millimetri contro i 79 millimetri attesi. Il territorio regionale, spiegano gli esperti, è come diviso in due settori: uno nordoccidentale (tipicamente il più piovoso) in condizioni di deficit (ancora dell’ordine di 500 millimetri sull’anno) ed uno sudorientale, caratterizzato da apporti leggermente superiori alla media.

Se si rapporta la situazione all’anno, si ha un deficit dell’8,6% con una perdita di pioggia di 90 millimetri (918 contro i 1.004 attesi). Se invece il confronto si fa dal Gennaio 2022, allora si ha un deficit di circa il 18%.

Le temperature medie, minime e massime nel mese di Marzo sono state superiori alle medie dell’ultimo trentennio e l'aumento è ancora più marcato se ci si riferisce al trentennio precedente. Le idrometrie sono sostanzialmente in media su tutta la Toscana.

Invasi e falde

Bilancino non desta preoccupazioni: è pieno al 94%, oltre 64 milioni di metri cubi. Non male anche la performance di Montedoglio, sul bacino del Tevere: può invasare oltre 100 milioni di metri cubi, e la sua percentuale di riempimento è all’85%.

Negativa la situazione, invece, per gli invasi sul bacino del Serchio i cui livelli e volumi sono decisamente sotto ai valori stagionali anche a causa di importanti interventi di manutenzione che hanno comportato il parziale invaso a Vagli o addirittura lo svaso totale a Vinchiana, Borgo a Mozzano, Trombacco e Pontecosi. Rimandato lo svaso totale di Vagli, originariamente previsto per il 2023.

Le piezometrie rispetto al mese precedente mostrano un netto miglioramento. In particolare, si registra una ripresa delle falde della parte nordoccidentale della Toscana, mente rimangono fortemente critici i piezometri della costa livornese.

L'analisi dei dati del bollettino

I contenuti del Bollettino - elaborato dall’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale - si basano su dati forniti da Regioni, Protezione Civile Nazionale, Ispra, Crea, Arpa, Enel, Ait, Gestori del SII, LaMMa, Consorzi, Associazioni.

Il livello di severità media deriva dall’analisi di vari indicatori, in particolare piogge e acqua disponibile nelle falde, nei laghi e negli invasi ma anche previsioni meteo (temperature e piogge) di medio e lungo periodo, le cui indicazioni forniscono per i prossimi tre mesi un quadro climatico sostanzialmente nella media stagionale per piogge (in ogni caso sempre modeste nel periodo e temperature (giugno potrebbero essere superiori).

Dall’analisi emerge la necessità di delineare sin da ora azioni da mettere in atto nel breve e medio periodo, da affiancare a interventi più strutturali.


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