Attualità lunedì 21 ottobre 2024 ore 18:50
Tante, piccole e dolci, castagne toscane da record
La stagione della raccolta promette un +20% dei frutti coltivati da circa 9mila aziende su 20mila ettari, per un giro d'affari da 35 milioni di euro
TOSCANA — Castagni toscani generosi, con una raccolta che promette un +20% di frutti che saranno più piccoli ma anche più dolci. A stagione è appena iniziata, le stime fra i produttori di castagne e marroni sono improntate all'ottimismo. Bene perché in Toscana la castanicoltura è una realtà solida, che si estende su 20mila ettari di territorio per un giro d'affari da 35 milioni di euro solo relativamente alla raccolta.
Indispensabile alimento per la sopravvivenza di molte generazioni di contadini, oggi marroni e castagne stanno provando a tornare al centro della vita delle comunità montane grazie agli agricoltori. L’annata 2024 rispetto alle ultime è sopra la media, con un esordi al +20%. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base delle stime dell’Associazione nazionale Città del Castagno.
Non solo frutto, però, perché la raccolta delle castagne, la loro trasformazione, le attività fieristiche collegate e l'offerta gastronomica che ne deriva destagionalizzano il turismo in borghi e paesi di montagna e presso le comunità rurali protagoniste del settore.
Oggi, come spiega la presidente di Coldiretti Toscana Letizia Cesani, attorno ai castagneti si sviluppa "tutta una serie di nuove opportunità che spaziano dall’accoglienza turistica alla didattica, dalla ristorazione alla vendita diretta. E’ una risorsa importante per l’integrazione del reddito agricolo di migliaia di piccole aziende, per lo più a conduzione familiare, la cui sussistenza è strettamente legata alla valorizzazione e salvaguardia del patrimonio castanicolo che i cambiamenti climatici stanno mandando in tilt”.
Quest'anno però la musica è diversa rispetto all'anno scorso: "L’andamento stagionale ha favorito una buona allegagione primaverile, arrivando ad oggi con una buona e soprattutto sana quantità di prodotto", fa sapere ancora Coldiretti.
Il castagno matura così
"Il castagno - racconta Ivo Poli, presidente dell’Associazione Città del Castagno - è da sempre l’ultimo dei frutti estivi a sbocciare" ma anche lui è soggetto alla tendenza ad anticipare la maturazione così come avviene per gli altri frutti e i prodotti dell'orto. "Oggi siamo nell’ordine di una settimana, dieci giorni nelle zone di montagna, rispetto al passato", quantifica Poli.
"Le ragioni sono i cambiamenti climatici. E’ una specie arborea che soffre il caldo e gli sbalzi termici e quest’anno li abbiamo visti entrambi. Se non piove la pianta blocca l’accrescimento dei ricci in attesa dell’arrivo delle nuove piogge anche deboli di Settembre, quando riprende a vegetare continuando così a sviluppare i suoi frutti".
"Il risultato è che avremo una quantità superiore alla media degli ultimi anni ma pezzature un po’ più piccole, però di grande qualità e carica zuccherina”.
Castagne e marroni: ecco dove
Dalla Lunigiana all’Amiata, dal Mugello alla Garfagnana, l'autunno ruota tutto attorno a castagne e ai marroni in una regione che può sfoggiare ben 5 produzioni a denominazione di origine, una su tre a livello nazionale. Sono
- Marrone del Mugello Igp
- Marrone di Caprese Michelangelo Dop
- Castagna del Monte Amiata Igp
- Farina di Neccio della Garfagnana Dop
- Farina di Castagne della Lunigiana Dop
Si tratta delle punte di diamante e motori di paesi e comunità che in queste settimane tornano ad accendere i metati per essiccare, come tradizione comanda, il frutto appena raccolto per trasformarlo nella preziosa farina utilizzata in cucina e nelle filiere alimentari.
In Toscana, in mancanza di censimenti aggiornati, si stimano poco meno di 9mila aziende agricole con castagneti e circa 20mila ettari da frutto attivi per un volume d’affari per il solo prodotto raccolto tra i 30 ed i 35 milioni di euro complessivi. Ad essi va aggiunto l’indotto gastronomico, turistico e commerciale.
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