Acqua, Gaia stacca le utenze ai morosi

A lanciare l'allarme il comitato “Acqua alla Gola” che chiede l'intervento del sindaco. Il Gaia spa chiede il rispetto delle regole

MASSA — Secondo il comitato il costo dell'acqua è troppo caro e che molte famiglie non ce la fanno a pagare, causa anche la crisi e il lavoro che manca.

E per molti la sorpresa è stata vedersi negare l'acqua con la sospensione del servizio o nei casi più gravi la disattivazione. Tra aprile e maggio, come riporta Il Tirreno, 58 contatori hanno smesso di calcolare i consumi. E di queste 58 utenze 22 sono state disattivate. Per le restanti 36 lo stop dell’acqua è provvisorio. Gaia spa, il gestore del servizio idrico, tiene a precisare che la sospensione e la disattivazione sono la soluzione finale.

"Siamo impegnati nel ricercare strumenti efficaci in grado di ridurre drasticamente il numero di distacchi del contatore, ritenendo - spiega Gaia Spa - che questa sia l’ultima scelta da evitare per quanto possibile e da riservare solo a morosità persistenti. Tra le iniziative introdotte dal gestore c’è l’introduzione del sollecito di pagamento tramite sms inviato all’utente, dopo 10 giorni dalla scadenza. Il gestore notifica la presenza di bollette insolute nelle bollette successive e invia due avvisi tramite raccomandate con ricevuta di ritorno. Tra una notifica e l’altra il Regolamento impone di aspettare 20 giorni, termine sempre largamente rispettato".

Secondo Alfonso Baldi, presidente del comitato "Acqua alla gola", non si può lasciare una famiglia senza acqua per cucinare o lavarsi, deve intervenire il sindaco.

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