Attualità giovedì 23 marzo 2017 ore 09:05
Lo stato ci ha lasciato l’onere ma non le risorse

Non ha usato mezzi termini il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, aprendo il primo degli appuntamenti della settimana di mobilitazione
MASSA — Non si vive solo di “grandi arterie” ma anche di capillari e la capillarità la garantisce la viabilità provinciale, che supera in chilometraggio tutte le altre e che oggi più che mai ha il fiato corto perché hanno tolto i soldi di tasca a chi se ne deve occupare.
“Il disegno che mi pare evidente è quello di affamare i territori e di scaricare su comuni e province l’onere dei sacrifici per ridurre il debito pubblico: è questo che accade. Tasse che come cittadini paghiamo localmente, che i nostri enti incassano e che poi vengono sottratti dallo Stato, di cui non abbiamo traccia e non sappiamo in che misura ricadono sui territori”.
Si è parlato di viabilità provinciale a Fivizzano, di quei 700 km di strade che scorrono in gran parte in Lunigiana e che la legge Delrio di riforma delle province ha affidato alle stesse come una delle materie fondamentali: peccato che con la legge finanziaria del 2014 siano stati sottratti alle province qualcosa come 3 miliardi di euro che dovevano diventare 6 complessivamente nel 2017, ma che grazie alla “rinuncia” dello Stato al miliardo aggiuntivo di quest’anno diventeranno solo 5 in tre anni. Solo per la nostra Provincia sono 19 i milioni che hanno già preso la via di Roma e altri 12 abbondanti si apprestano a farlo nel 2017.
Il rischio evidente è quello di non poter garantire la percorribilità e la sicurezza e per questo i presidenti delle province hanno presentato esposti alle procure della repubblica e le province hanno avviato questa mobilitazione che a Fivizzano ha visto stringersi al presidente Lorenzetti i sindaci lunigianesi, o i loro rappresentanti, ed anche qualche categoria economica.
“Chiediamo assieme ai sindaci – ha concluso Lorenzetti – che quello squilibrio non dovuto a noi venga ripianato da chi lo ha generato con le manovre finanziarie, se vogliono metterci in grado di onorare i nostri obblighi”.
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