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Attualità mercoledì 28 ottobre 2015 ore 18:19

Marmettola, Consorzio si costituirà parte civile

Ridolfi: “Se ci saranno rinvii a giudizio, il Consorzio pronto a costituirsi parte civile. Chi inquina paga"



MASSA CARRARA — Se ci saranno rinvii a giudizio per la vicenda della marmettola nei rii, il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord si costituirà parte civile nei relativi procedimenti giudiziari, nei confronti di chi ha provocato lo sversamento di materiale dentro gli alvei dei corsi d’acqua. “Perché – spiega l’Ente consortile – deve valere il principio secondo cui chi inquina, paga”.

Ad annunciarlo è il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi.

“Abbiamo appreso che il fenomeno dell’intorbimento delle acque dei rii da marmettola ha acquisito contorni giudiziari, con l’avvio di apposite indagini, da parte delle autorità competenti, finalizzate ad individuare le eventuali responsabilità e i possibili rilievi penali – sottolinea il presidente Ridolfi – Anche il Consorzio, a fianco di tutti i cittadini, rimane in attesa degli sviluppi della vicenda; ribadendo la massima fiducia che le forze dell’ordine sapranno fare, in merito, la massima chiarezza. Fin da ora voglio però annunciare che, qualora si registrassero rinvii a giudizio relativamente ad eventuali responsabilità su tali fenomeni, l’Ente consortile non mancherà di costituirsi parte civile nei relativi procedimenti giudiziari. Se venissero infatti individuate responsabilità certe per gli sversamenti di marmettola nei rii di nostra competenza, a tali soggetti il Consorzio chiederà di pagare i costi aggiuntivi, che per il momento siamo stati chiamati noi a coprire, per l’effettuazione della manutenzione negli alvei interessati da tale presenza”.

Il Consorzio, infatti, ricorda che la marmettola finisce per moltiplicare i costi di manutenzione dei rii.

“Oltre alle gravi implicazioni ambientali prodotte – prosegue infatti il presidente Ridolfi – la presenza di marmettola negli alvei comporta spese extra non certo indifferenti: perché il materiale che ci troviamo a scavare, nella fase di manutenzione, aumenta in maniera significativa. E spesso è anche inquinante. E così i costi lievitano. Costi che qualcuno dovrà essere chiamato a coprire, secondo il più democratico dei principi: chi inquina, paga. E noi non mancheremo di presentare il conto: come è giusto che sia nei confronti di tutti i nostri consorziati che pagano quel contributo di bonifica, che ci permette di effettuare i lavori di manutenzione sul reticolo idraulico”.

“Per questo – conclude Ridolfi – ci uniamo ai cittadini, ai comitati, alle associazioni e alle altre istituzioni, nel chiedere alle autorità competenti che la massima chiarezza sia fatta nel più breve tempo possibile”.


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