Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 11:40 METEO:MASSA CARRARA12°  QuiNews.net
Qui News massacarrara, Cronaca, Sport, Notizie Locali massacarrara
martedì 03 dicembre 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Il video di Grillo: «Il Movimento è morto e stramorto, ma l'humus al suo interno è vivo»
Il video di Grillo: «Il Movimento è morto e stramorto, ma l'humus al suo interno è vivo»

Attualità lunedì 16 dicembre 2019 ore 12:17

Sin-Sir, una bonifica mirata e sostenibile

Entro il primo trimestre del 2020 sarà pronto il piano degli interventi. Regione e Ministero stanziano 25,5 milioni



MASSA CARRARA — "Due fasi di lavoro, nel periodo di magra (il livello più basso della falda) e di morbida (il livello più alto), per un totale di oltre 570 rilievi piezometrici, 409 punti d’acqua censiti e verificati, 319 pozzi e piezometri georiferiti con margine di errore inferiore al centimetro, analisi chimiche-ambientali prima in 148 punti e poi nei 75 più critici per un totale di oltre 22mila determinazioni analitiche": A rendere noti alcuni numeri della vasta campagna di rilevamento e analisi condotta nelle aree Sin-Sir di Massa Carrara, è la Regione Toscana.

L'obiettivo della campagna, spiega la nota dell'ente è quello di "Fornire tutti gli strumenti più avanzati utili a una bonifica mirata e sostenibile della falda apuana".

"In un incontro pubblico a Firenze alla la presidenza della Regione Toscana - si legge nella nota- l’assessore all’ambiente Federica Fratoni ha mostrato assieme ad Arpat, Sogesid SpA e i sindaci di Massa e Carrara, il lavoro d’indagine che fornisce non solo un quadro complessivo della contaminazione delle acque sotterranee nell’area, ma rappresenta un punto di partenza fondamentale per il proseguo delle attività di bonifica previste dai due Accordi di Programma sottoscritti nel 2016 e nel 2018, che complessivamente hanno messo a disposizione per la bonifica della falda circa 25,5 milioni di euro".

"Viene confermato un dato che conoscevamo - ha detto l'assessore Fratoni - l'inquinamento nell'area del Sin di Massa esiste, ma oggi grazie al lavoro di Sogesid e di Arpat abbiamo un quadro conoscitivo molto più approfondito, che ci permette di pensare a soluzioni più efficaci ed anche diverse rispetto a quelle ipotizzate in passato. Vogliamo intervenire in tempi rapidi, per questo Regione e Ministero hanno messo risorse importanti, ben 25,5 milioni di euro, da utilizzare più rapidamente possibile. Già nei primi mesi del 2020 potremo presentare il progetto definitivo delle azioni da mettere in campo, integrate con analoghe attività da parte dei privati. Sappiamo che ci vorrà tempo perchè l'area tra il Carrione ed il Frigido è estesa e le azioni da mettere in campo saranno consistenti, ma l'obiettivo è raggiungere il miglior risultato possibile".

"L’attività presentata da Andrea Carloni, project manager della commessa Sogesid - sottolinea la Regione- è stata condotta nei due diversi periodi tra la fine del 2018 e la prima metà del 2019, ha permesso di cogliere alcune dettagliate indicazioni sui flussi delle acque e sui livelli di concentrazione di circa cento sostanze nelle acque di falda, con un set analitico più ampio di quello previsto dalla normativa e che guarda anche alle attività industriali pregresse nel territorio apuano. Si conferma il quadro delineato da Icram nel 2008, con i principali agenti inquinanti rappresentati dai composti alifatici clorurati e da alcune specie di metalli, tra cui il cromo esavalente",

"Attraverso la profonda e dettagliata indagine sulle aree, e’ stato possibile individuare quelle in cui sono presenti i principali hotspot, ovvero i punti nei quali la concentrazione della contaminazione supera di oltre dieci volte il limite di legge. Sogesid  - aggiunge la Regione- ha inoltre realizzato, ai fini delle successive attività, un modello geologico in 3D, che riesce a indicare dove si andrebbe a concentrare fino ai prossimi venti anni la contaminazione trasportata dal flusso della falda, sia nel periodo di magra che in quello di morbida. Il servizio di indagine è stato svolto dall’A.T.I. costituita da Teseco Bonifiche srl, Palma Services srl, Biochemie Lab srl e la società belga Aquale sprl). I risultati fin qua ottenuti e la capillarità dei dati raccolti - conclude la nota-  fanno ritenere possibile una revisione dell’ipotesi progettuale elaborata nel 2018 (che prevedeva l’emungimento e trattamento delle acque di falda), e di poter effettuare interventi meno impegnativi ma più efficaci e più efficienti".


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno