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Attualità mercoledì 21 aprile 2021 ore 11:52

Fino al cuore senza aprire, il futuro è qui

L'équipe del Pascal Ace
L'équipe del Pascal Ace

Eseguiti con successo alla Fondazione Monasterio due interventi di estrema avanguardia che consentono di evitare la chirurgia a cuore aperto



MASSA — Fino al cuore ma senza aprire: è la nuova frontiera con cui all'Ospedale del Cuore della Fondazione Monasterio a Massa si porta il futuro in sala operatoria. Sono stati eseguiti con successo dall’unità operativa di cardiologia diagnostica e interventistica due tipologie di intervento mai realizzate prima in Italia: uno di riparazione transcatetere della valvola tricuspide e uno di riparazione dell'aorta con protesi endovascolare. In entrambi i casi, grazie a tecniche di estrema avanguardia, è stato possibile evitare la chirurgia tradizionale a cuore aperto, particolarmente delicata e con più lunga degenza.

L’intervento di riparazione dell’aorta con protesi endovascolare, spiega la Fondazione, necessita di una gestione multidisciplinare: significa che il paziente, in seguito alla diagnosi, deve essere riferito ad un Centro a elevato expertise chirurgico ed endovascolare, in modo da poter attuare il trattamento più appropriato, rapido ed efficace. All’Ospedale del Cuore, i pazienti sono presi in carico dall’Aortic-Team, un gruppo multidisciplinare composto da cardiologi interventisti, cardiochirurghi, anestesisti e radiologi della Fondazione Monasterio, coadiuvati dai chirurghi dell’unità operativa di chirurgia vascolare dell’Ospedale delle Apuane dell’Azienda Usl Toscana Nord-Ovest diretta dal dottor Giovanni Credi.

L’intervento è stato trasmesso in streaming in tre continenti, Europa, Asia e America Latina, affinché i medici delle numerose strutture specialistiche collegate potessero imparare e familiarizzare con la nuova protesi e con le procedure di deployment. Spiegano il dottor Antonio Rizza e il dottor Cataldo Palmieri, cardiologi interventisti dell’Ospedale del Cuore: "Sono state sviluppate tecniche completamente endovascolari, che consentono di intervenire con poche piccole incisioni, riducendo al minimo le possibili complicanze per il paziente". 

Per quanto riguarda l'altro intervento, rispetto agli approcci tradizionali la procedura transcatetere, mini-invasiva, non richiede l'arresto del cuore o l’apertura del torace. La difficoltà principale di questo innovativo intervento consiste nel ruolo dell’ecografista: il dottor Massimo Mariani aveva il compito di guidare gli operatori - i dottori Sergio Berti e Giuseppe Trianni - durante la riparazione della valvola, attraverso la mera visione diimmagini estremamente raffinate, come fosse un navigatore.

Il futuro della terapia di alcune patologie evolve verso una sempre maggiore mini-invasività, con tecniche sempre più innovative che permettono di ridurre i rischi intra e post-operatori, diminuire i giorni di degenza in ospedale e consentire un più veloce recupero, migliorando – così – prognosi e risultati. 


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