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Attualità martedì 09 maggio 2017 ore 12:52

Prosegue “Urpflanze, La natura dell'idea"

Prosegue con successo a Palazzo Ducale, la mostra collettiva “Urpflanze, La natura dell’idea", curata da Alberto Mattia Martini e promossa dal Comune



MASSA —

Dal giorno della sua inaugurazione, lo scorso 22 aprile, sono stati oltre 1000 i visitatori di questa mostra che raccoglie 19 opere tra installazioni, dipinti, sculture e fotografie di altrettanti artisti e tra questi veri e propri pezzi da novanta dell’arte internazionale come Emilio Isgrò, Nanni Balestrini, Yoko Ono, Alberto Garutti, Piero Gilardi e Hidetoshi Nagasawa e altri meno noti ma che si sono messi in evidenza per la loro originalità e che hanno esposto nei più importanti musei e gallerie, sia in Italia che in Europa. Un successo che premia la volontà degli organizzatori e del Comune di Massa di fare del Palazzo Ducale un centro espositivo di riferimento per le mostre di arte contemporanea e nuovi linguaggi. In questa mostra gli artisti si confrontano sul concetto del divenire forma, considerando come non solo la natura si conserva pur rinnovandosi, ma come tale pensiero può essere esteso all’arte e quindi alla creatività. Un tema che prende spunto dai principi nodali degli studi di J. W. Goethe, espressi in prevalenza nel testo: “La metamorfosi delle piante” (1790) e riguardanti le riflessioni sul rapporto che l’uomo stabilisce con la natura. Goethe, durante i suoi studi botanici scopre che all’interno dell’infinita varietà e molteplicità della natura è presente un elemento unitario, primigenio; egli si convince che tutte le forme delle piante si possono far derivare da una pianta sola, una pianta originaria, formata da pochi elementi infinitamente mutabili e duplicabili. La pianta primordiale, la Urpflanze (così la chiama Goethe, e che ha dato il titolo alla mostra), ci consente di creare una sintesi tra il singolo e l’universo, tra il sensibile e l’ideale e ci premette di cogliere la legge interna al manifestarsi dei fenomeni. Tra le opere esposte possiamo citare la scultura in bronzo di Isgrò “Seme d’arancia”, le quattro incisioni “assemblate” di Yoko Ono, il famoso video di Balestrini “Tristanoil”, il “light box” digitale di Gligorov e l’installazione della Marangoni di cui fa parte anche un video. “Gli artisti presenti in mostra - spiega il curatore Alberto Mattia Martini - partono da tali presupposti, riflettendo sulla visione di Goethe quando vede il mondo come un’immensa totalità in cui il fisico e lo spirituale sono indistinguibili. All’interno del mondo avviene un perenne mutamento, che implica la molteplicità nell’unità; si può parlare di una sorta di metamorfosi continua del vivente, una continua trasformazione, che tuttavia nel divenire rimane sempre se stesso. Le opere in mostra indagano l’idea di arte intesa come Rivelazione, che emerge dalle origini dell’essere e quindi come l’arte unitamente alla scienza e alla natura divengano interpreti dei misteri dell’universo. La finalità - conclude - è quindi ricercare e trovare l’Idea: perseguire attraverso l'arte, la natura e la scienza quello Spirito Universale che è insito in ogni energia creativa”. La mostra sarà aperta ad ingresso libero dal 22 aprile al 21 maggio 2017 nel Palazzo Ducale di Massa.


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