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Attualità sabato 04 novembre 2023 ore 15:30

Maltempo, 300 sfollati e 14mila persone isolate

Il sorvolo sulle aree alluvionate
Il sorvolo sulle aree alluvionate

Per fare il punto sull'emergenza è giunto in Toscana il capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio. Colonne mobili da tutta Italia



FIRENZE — Dopo il ritrovamento questa mattina del corpo di uno dei dispersi, è salito a 7 il bilancio delle vittime dell'ondata di maltempo che fra giovedì sera e venerdì si è scatenata sulla Toscana. Si cerca ancora un disperso, mentre gli sfollati sono circa 300. E' il punto della situazione tracciato in una conferenza stampa tenuta dal presidente della Regione Eugenio Giani col capo dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio e l'assessora regionale all'ambiente Monia Monni.

Stamani Curcio ha effettuato un sopralluogo in Toscana, con sorvolo in elicottero delle zone più colpite a cui è seguita una videoriunione con i sindaci. 

“Ipotizziamo 300 milioni di danni fra pubblico e privato", è la prima stima avanzata da Giani che specifica: "Si tratta di una stima assolutamente parziale e che fa riferimento solo ai dati raccolti in questi primi giorni. Servirà almeno un’altra settimana per avere numeri più certi”.

Intanto si continua a lavorare ai soccorsi alla popolazione e si guardano le previsioni meteo. I livelli di fiumi e torrenti sono tutti in diminuzione e sotto soglia, ma nelle prossime ore è in arrivo di una nuova perturbazione con allerta arancione a complicare la situazione. 

Oltre all’acqua in pianura si registrano frane (o pericolo di frane) in montagna.

Le donne e gli uomini della Protezione civile regionale non si sono mai fermati per tutta la notte. Per affrontare la nuova allerta meteo si ipotizzano possibili evacuazioni preventive, da valutare assieme ai sindaci. Si controllano gli argini.

Delle zone invase dall’acqua – Campi Bisenzio, Seano a Carmignano, Figline di Prato, Montale, Bagnolo ed Oste a Montemurlo, il Pistoiese – a Seano e a Campi Bisenzio ci sono ancora ampie aree allagate e persone isolate: “Sulle zone più in sofferenza c’è bisogno di interventi particolari e mirati”, spiega Giani. 

Gli evacuati e sfollati sono circa 300, ma a Campi Bisenzio ci sono ancora 12mila persone "ancora chiuse in casa con l’acqua alla porta, raggiungibili solo con i mezzi anfibi, ed altre 2.000 a Seano", sono i numeri forniti dal governatore. 

Il dilemma delle idrovore e le famiglie senza luce e acqua

Si ragiona anche su dove piazzare le idrovore: “Purtroppo spostare grandi masse d’acqua non è semplice ed occorre iniziare dalle aree più basse. E’ comprensibile la pressione dei cittadini, che chiedono che vengano liberate le loro case – spiega Monni - ma ci sono alcuni punti dove al momento non è ancora possibile intervenire e si dovrà procedere per gradi”.

E a ciò si aggiunge il problema dell'acqua potabile. A Campi Bisenzio l’impianto di potabilizzazione che serve l’intero comune, che conta 15mila abitanti, è fuori uso: "Sorge dove l’acqua ristagna - spiega Giani - e fino a quando il livello non si abbasserà non è possibile raggiungere la centrale e intervenire”.

Lo stesso vale per l’energia elettrica, con migliaia di cittadini ancora senza luce: “Siamo in stretto contatto con Enel – dice Giani – ma ci sono centrali in zone ancora allagate dall’acqua”. Sono arrivate a 40mila le utenze interrotte nel pieno dell’emergenza. Sono ancora 6mila le famiglie senza luce.

Colonne mobili da tutta Italia

Il dipartimento nazionale della Protezione civile ha inviato la propria colonna mobile e ed altre sono in arrivo da Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Marche, Umbria e Lazio

Il consiglio rimane quello a non mettersi in viaggio nelle zone colpite dal maltempo, per non intralciare i soccorsi.

Curcio ha annunciato la firma della prima ordinanza d’intesa con la Regione, dopo il riconoscimento dell’emergenza nazionale, che permetterà di mettere a disposizione le prime risorse per aiutare la popolazione.

“In questi casi dobbiamo ragionare sulla priorità - ha rimarcato lo stesso capo di dipartimento della protezione civile - e per stabilirle occorre lavorare sul territorio. Ho chiesto per questo un rafforzamento dei centri di coordinamento”. 

“I mezzi e le risorse umane per intervenire ci sono – rassicura - e siamo disponibili, come dipartimento nazionale, a mobilitarne anche altri. Il tema è il loro impiego in un territorio molto ampio. Coordinarsi in questi casi è essenziale e con i sindaci abbiamo stabilito un percorso di ripristino dei servizi, dove possibile, e di assistenza alla popolazione”.


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Il sorvolo sulle aree alluvionate
Il sorvolo sulle zone colpite del capo dipartimento protezione civile Curcio col presidente Giani
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