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domenica 21 dicembre 2025

PAGINE ALLEGRE — il Blog di Gianni Micheli

Gianni Micheli

Diplomato in clarinetto e laureato in Lettere, da sempre insegue molteplici passioni, dalla scena alla scuola, dalla scrivania alla carta stampata, coniugando il piacere della scrittura con le emozioni del confronto con il pubblico, nei panni di attore, musicista, ricercatore, drammaturgo e regista. Dal 2009 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Toscana riversando nella scrittura del quotidiano le trame di un desiderio di comunicazione in cerca dell’umanità dell’oggi, ispirata dalle doti dell’intelligenza, della sensibilità e della ricerca della felicità immateriale.

​Senza tasche, un po’ come me

di Gianni Micheli - domenica 21 dicembre 2025 ore 08:00

Ho ritrovato un po’ di me in forme di cartapesta e filo di ferro. Materiali poveri, un po’ come me. Non più da modellare, ormai, ma modellati, un po’ come me.

Il volto incerto, curioso, allegro, distratto. Le braccia molli, tese, al cielo, al vuoto. Le mani pronte. La pancia al centro. Le gambe in movimento. I piedi in equilibrio, precario ma ostinato.

Quel po’ di me, fratelli di materia asciutta all’aria o forse al sole, era in cammino. Tutti in viaggio, un po’ come me. La mèta oscura, un po’ come me.

Li ho guardati e mi sono riconosciuto.

Ho visto il me svagato, il me incantato. Il me sicuro. Il me bizzarro, il me impiccione. Il me sornione. Ho visto il desiderio di solitudine e di compagnia. La compassione e la gelosia. Ho visto quando scappo e quando corro. E quando rincorro. Quando cerco una mano e quando la offro. O la nascondo.

Ho visto la strada. Quel filo di strada che è un po’ la mia. Che sembra cedere ma poi resiste. Che sembra la stessa ma non lo è mai per nessuno. Che colora l’aria. Che traballa sul vuoto.

Ho visto gli amici, i colleghi, i genitori e i figli. Teorie di generazioni di me. Di comunione dell’io.

Mi sono visto nudo, senza vergogna. Vecchio, senza tristezza. Levigato dal tempo, senza malinconia.

Portatore di mille forme di allegria.

Ero un custode di sogni lassù nell’aria, di desideri liberati nell’unica forma possibile: in avanti.

Ho trovato quel po’ di me in mostra nel foyer del Teatro Comunale Pedrazzoli di Fabbrico (RE). E starà lì, appeso e risoluto, fino al 27 febbraio 2025.

La mostra, realizzata da NoveTeatro e Comune di Fabbrico, ha titolo “Senza tasche” e porta in scena le forme oniriche, generatrici di meraviglia, dello scultore bresciano Roberto Ciroli.

Avrei voluto incontrarle prima: mi sarei certo risparmiato non pochi brutti pensieri su quel po’ di me che invece è di carne e ossa e, pur avendo gli occhi al cielo, non è mai sicuro di quel filo rosso su cui è chiamato a posare i piedi.

Gianni Micheli

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