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Attualità venerdì 23 maggio 2025 ore 18:00

Un professore toscano è pioniere della robotica

L'importante riconoscimento è stato assegnato ad Antonio Bicchi, ricercatore pontremolese e professore all'Università di Pisa



PISA — Arriva in Toscana un importante riconoscimento nell'ambito della robotica e dell'automazione. 

La Ieee Robotics and Automation Society, la principale associazione mondiale degli ingegneri robotici, ha conferito ieri il Pioneer in Robotics and Automation Award.

Uno dei due premi, consegnati ieri ad Atlanta, negli Stati Uniti, è andato ad un italiano. Si tratta di Antonio Bicchi, pontremolese di nascita e massese d'adozione, ricercatore senior delI’Istituto Italiano di Tecnologia e Professore all'Università di Pisa, premiato, si legge nella motivazione, “Per i contributi pionieristici e fondamentali allo sviluppo di mani artificiali, all'aptica e alla collaborazione uomo-robot, e per le loro applicazioni alla robotica e alle protesica”.

Dal 1999 il premio viene assegnato per valorizzare l’operato di chi, grazie all'avvio di nuove aree di ricerca o campi dell’ingegneria, ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo di settori della robotica o dell'automazione. Il premio è destinato a persone che si trovano nella fase intermedia o avanzata della loro carriera.

Antonio Bicchi è ricercatore senior presso l’Istituto Italiano di Tecnologia dove coordina l’unità Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitatione Professore di Robotica all'Università di Pisa, dove svolge le sue ricerche presso il Centro di Ricerca Enrico Piaggio. La sua ricerca si pone l’obiettivo di studiare gli aspetti fondamentali, teorici esperimentali della robotica e di seguirne lo sviluppo e l’applicazione, fino alla realizzazione di tecnologie pronte per l’uso pratico nella società. Bicchi si è occupato a lungo di interazione tra esseri umani e robot e del campo più specifico della manipolazione, ambiti che gli sono valsi il riconoscimento. Con l'introduzione dei concetti di “sinergie sensomotorie” dalle neuroscienze e di“tecnologie della robotica soffice”, cosiddetta soft robotics, Bicchi e il suo team ha generato una discontinuità rispetto alla ricerca del passato nel modo di progettare le mani artificiali che rende oggi possibile avere mani robotiche di complessità e capacità simili a quella umana, pur rimanendo facilmente controllabili dagli utenti. Più recentemente, Bicchi si è interessato alla realizzazione di arti protesici con caratteristiche naturali.

“Ricevere dalla società mondiale di Robotica il riconoscimento del ruolo di Pioniere - commenta Bicchi- è naturalmente un grande onore. In un campo in cui ormai sono decine di migliaia i ricercatori con sempre maggior entusiasmo, essere tra i pochi che lo hanno avuto, e i pochissimi in Europa, significa molte cose. La più importante forse è che, mentre tanti hanno capacità individuali pari e anche maggiori delle mie, pochi hanno avuto il privilegio di operare con persone della qualità e con la passione di quelle che ho avuto come allievi e collaboratori; di avere Maestri che mi hanno mostratola strada ma mai hanno compresso la mia libertà, anche di sbagliare; e di lavorare in Istituzioni come Iit e l'Università di Pisa, che mettono la Ricerca al primo posto e favoriscono e valorizzano i loro ricercatori".


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