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Attualità giovedì 26 settembre 2024 ore 17:16

Il baby boom delle tartarughine sulle coste toscane

Le stime parlano di oltre 1500 esemplari nati in Toscana. Questa estate sono stati 24 i nidi individuati. Livorno e Massa le province più gettonate



TOSCANA — Sono stati 24 i nidi di tartaruga Caretta caretta individuati in toscana durante questa stagione estiva con Livorno e Massa che si sono rivelate le province più gettonate rispettivamente con 12 e 6 nidificazioni. Altro territorio gettonato, quello lucchese, con 3 nidificazioni tra Forte dei Marmi e Viareggio. In tutto, secondo stime indicative, le tartarughine nate sulle coste toscane sarebbero circa 1540.

"Un grande risultato  - si legge in una nota di Legambiente Toscana- ottenuto grazie all’impegno del gruppo di associazioni e università che operano dietro coordinamento di Arpat".

I numeri, resi noti da Legambiente sui dati di Tartapedia.it, si inseriscono tra quelli che hanno fatto del 2024 un nuovo anno record per le nidificazioni della tartaruga marina in Italia: nel 601 i nidi registrati sulle coste italiane, il numero più alto mai raggiunto. Basti pensare che l'hanno scorso i nidi si erano fermati a quota 452.

"Per la comunità scientifica - spiega Legambiente- la Toscana rappresenta il limite settentrionale di nidificazione di questa specie, anche se nel 2024 alcuni esemplari di Caretta caretta hanno nidificato in Liguria. Le nidificazione toscane si sono distribuite in tutte le province costiere, tranne quella di Pisa (che ha avuto una nidificazione nel 2023). I dati sorprendenti riguardano l'isola di Pianosa che quest'anno ha ospitato ben 6 nidi e la scoperta del nido di Torre del Lago (Viareggio) dove sono stati trovati i piccoli di Caretta caretta appena dopo l'emersione dal nido alla superficie della spiaggia".

A livello nazionale, la regione dove si è registrato il maggior numero di nidi è la Sicilia (190), seguita da Calabria (147), Campania (104), Puglia (99), Toscana (24), Lazio (14), Sardegna (7), Basilicata (7), Liguria (5), Molise (2), Abruzzo (1) e Marche (1).

A giocare un ruolo fondamentale è il progetto Life Turtlenest, cofinanziato dall’Unione Europea e coordinato da Legambiente, che ha l'obiettivo di migliorare la conservazione della tartaruga marina comune (Caretta caretta) in Italia, Spagna e Francia, attraverso attività di monitoraggio, messa in sicurezza dei nidi, ricerca scientifica e campagne di informazione e sensibilizzazione.

“Il risultato straordinario di quest'anno è la prova concreta che la sinergia tra istituzioni, associazioni e cittadini può fare la differenza nella protezione della biodiversità - sottolinea Stefano Di Marco, coordinatore dell’Ufficio Progetti di Legambiente e Project Manager del Life Turtlenest - Il periodo di nidificazione delle tartarughe marine coincide infatti con la nostra stagione balneare, un momento in cui il disturbo antropico è molto elevato. Il risultato ottenuto quest'anno, come del resto quello degli anni precedenti, è frutto del lavoro straordinario di tante associazioni e gruppi che, come Legambiente, operano con i propri esperti e volontari per individuare e proteggere i nidi, dal momento della nidificazione fino all’entrata dei piccoli in acqua. Tra questi Regione Toscana, Arpa Toscana, Tartamare, Parco della Maremma, Università di Siena, Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa e i circoli di Legambiente”.

"Siamo molto contenti di come è andata la stagione sia in termini di conservazione della specie sia di partecipazione da parte della cittadinanza -spiega Yuri Galletti, referente regionale Life Turtlenest per Legambiente Toscana - Abbiamo inoltre incrementato il livello di attenzione e tutela nei riguardi delle nidificazioni di Caretta caretta, grazie al coinvolgimento diretto di alcuni balneari e dei Comuni che hanno sottoscritto il protocollo di intesa all'interno del progetto LIFE Turtlenest, di cui Legambiente è capofila".


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