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Attualità martedì 07 marzo 2023 ore 19:10
Siccità, fiumi e falde sono già in deficit
Bacini e corsi d'acqua hanno portate sotto media, e in Toscana torna lo spettro della siccità. Neve e pioggia sono state insufficienti al fabbisogno
FIRENZE — Sono già in sofferenza fiumi e falde acquifere della Toscana dove già si riaffaccia per il 2023 lo spettro della siccità. Non sono state sufficienti pioggia e neve dei primi mesi dell'anno per colmare un deficit idrico ancora non recuperato dopo l'estate estrema del 2022, e adesso i bacini si affacciano ai mesi più caldi già con livelli al di sotto delle serie storiche.
I dati, presentati oggi nel corso di una riunione dell’Osservatorio dell’Appennino settentrionale sulla crisi idrica, arrivano dal Servizio idrogeologico regionale (Sir) e partono dall'anno mobile: sì perché negli ultimi 12 mesi il deficit a livello regionale è stato di circa -11% (corrispondente a -107 millimetri di pioggia), con particolare criticità nella Toscana nord-occidentale e deficit medi compresi tra il -32% e il -37% (corrispondente a 500-600 millimetri di pioggia in meno) nelle valli del Magra, del Serchio e nella zona Versilia-Apuane.
L'inizio del 2023 aveva lasciato ben sperare, ma alle precipitazioni di Gennaio è seguito un Febbraio con piogge quasi ovunque inferiori alla media e un deficit pari a circa il -57% (corrispondente a circa 47 millimetri di pioggia in meno). Le previsioni del consorzio Lamma, per di più parlano per i prossimi tre mesi di precipitazioni nella media e temperature leggermente superiori, il che anche a piogge in media provoca però una maggiore evaporazione.
Insomma: c'è la possibilità di una nuova estate a rischio siccità. L'assessora regionale all'ambiente Monia Monni illustra il lavoro in corso per prevenire fra pozzi e invasi in più e confronto con gli agricoltori sul tema dell’irrigazione agricola. L'invito però è fin d'ora a evitare sprechi di acqua a livello individuale anche in ambiente domestico. Ma ecco la situazione in dettaglio.
Precipitazioni
A mese Febbraio le precipitazioni si sono attestate su valori medi regionali prossimi a 35 mm, con i valori massimi nel bacino del Serchio e in Versilia. Il resto dei bacini regionali sono caratterizzati da valori medi areali di circa 30-35 mm, con minimi di circa 15-20 mm localizzati nei bacini del Fiora, Ombrone e Cornia.
Rispetto al triennio precedente il deficit pluviometrico nel bacino del Fiora è del 62% (corrispondente a circa 42 mm in meno), del Po -64% (corrispondente a circa 73 mm in meno), dell’Ombrone-GR -52% (corrispondente a circa 33 mm in meno), dell’Arno -54% (corrispondente a circa 43 mm in meno), del Tevere -51% (corrispondente a circa 40 mm in meno), del Magra -74% (corrispondente a circa 104 mm in meno), del Serchio -66% (corrispondente a circa 85 mm in meno).
I bacini della costa toscana vedono un -51% (corrispondente a circa 33 mm in meno) ed infine i bacini della Versilia registrano -67% (corrispondente a circa 92 mm in meno).
I fiumi
Le portate fluviali registrate a Febbraio evidenziano valori medi inferiori a quelli storici (< 25° percentile). Questo andamento, visibile in tutti i bacini, risulta particolarmente evidente riguardo al Serchio, nel Valdarno Inferiore e negli altri bacini costieri centro-settentrionali.
I dati relativi al Valdarno Superiore e all'Ombrone grossetano mostrano valori leggermente migliori, posizionandosi tra il 25° e il 75° percentile, ma si attestano proprio in corrispondenza del limite inferiore di questa fascia, confermando nella sostanza il deficit generale.
Le falde
Sono state esaminate 68 falde, e l'analisi, spiega la nota regionale, mostra un evidente abbassamento nell’area centro settentrionale del territorio toscano. Registrate nei bacini del Serchio, in Versilia e nella riviera Apuana e fino al Magra soggiacenze inferiori ai valori medi storici (< 25° percentile).
Condizioni di criticità persistono lungo la fascia costiera livornese, tra il fiume Cecina e San Vincenzo, dove ancora si registrano abbassamenti significativi in particolare nell'area di San Vincenzo.
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