Attualità lunedì 11 maggio 2020 ore 10:00
Coronavirus e spiagge, le proposte dei sindaci
I primi cittadini della costa scrivono al presidente della Regione: "Tema strategico e urgente, discutiamone insieme"
VIAREGGIO — I sindaci dei Comuni costieri della Toscana, insieme ad Anci Toscana hanno inviato al presidente della Regione Enrico Rossi e agli assessori della giunta un documento con le loro proposte per gestire la prossima stagione balneare.
"Se la stagione non parte, per i Comuni della costa Toscana si apriranno mesi di incertezza legata ad un’economia che per gran parte ruota intorno al turismo balneare - spiega Giorgio del Ghingaro, sindaco di Viareggio e delegato Anci Toscana a Politiche del mare e promozione della costa - E’ tuttavia evidente che l’emergenza sanitaria deve avere la priorità assoluta: per questo le imprese che lavorano nella ricezione si sono mosse in anticipo, facendo proposte ed elaborando protocolli. La Toscana ha la fortuna di avere ampia scelta di spiagge, da quelle attrezzate a quelle libere, ma anche scogli e calette: una straordinaria ricchezza di paesaggio che oggi pone difficoltà legate alla gestione dei vari scenari. Abbiamo fatto richieste precise per salvaguardare peculiarità e specificità di un’economia basata sul mare. Sono certo che le risposte arriveranno".
Il primo tema affrontato dal documento è quello delle spiagge aperte. "Le spiagge libere - si legge- rappresentano un attrattore fondamentale dell’offerta turistica della Costa e delle Isole di Toscana ragione per la quale è necessario sviluppare ogni iniziativa per garantirne la fruibilità inpiena sicurezza. Vi è ad oggi la percezione diffusa che le spiagge resteranno chiuse o con forti limitazioni: è fondamentale invece fare in modo che le persone possano goderne rispettando responsabilmente leregole di distanziamento sociale e che questo messaggio sia rilanciato da tutti i livelli istituzionali condichiarazioni ed interviste su scala nazionale".
Si affronta poi il tema delle norme. Per i sindaci "È necessario che il Governo provveda celermente a stilare protocolli sanitari e di distanziamento sociale per gli stabilimenti e le spiagge libere omogenei su tutto il territorio nazionale, tenendo però in considerazione le differenti caratteristiche della costa italiana e le diverse modalità di fruizione delle spiagge anche a livello regionale. A tale proposito si ritiene che, considerando fondamentale il distanziamento sociale come strumento di prevenzione, sia portato all’attenzione del Governo che la previsione di una superficie di 9-10 mq a postazione (punto ombra) sia sufficiente a garantire la distanza minima oggi indicata per la sicurezza delle persone e sia sostenibile dalla nostra costa; fissare una misura superiore a questa, oltre a non risultare omogenea rispetto ad altre attività, rischia di tagliare fuori per il 2020 ampi tratti della costa toscana dall’offerta nazionale.Devono inoltre essere definite le adeguate misure di prevenzione del rischio per gli operatori del settore, ed in particolare per gli addetti alle operazioni di salvataggio e alla sicurezza della balneazione, ancheattraverso il dettaglio delle procedure di soccorso, a tutela della propria ed altrui incolumità".
Infine, il tema dei Comuni: "La disciplina sopra richiamata non deve prevedere alcun aggravio di responsabilità rispetto all’attuale quadro normativo per l’uso delle aree di balneazione, confermando anche per questa particolare situazione che la responsabilità del distanziamento è in primo luogo in capo ai cittadini, coerentemente con il concetto di auto protezione previsto dal Codice di Protezione Civile. Qualsiasi misura messa inatto dai Comuni per favorire la fruizione in sicurezza delle spiagge - scrivono i sindaci- non può automaticamente riportare ulteriori responsabilità in capo ai Sindaci, anche in considerazione del ruolo attribuito alle Capitanerie di Porto dalla vigente disciplina della sicurezza balneare. Allo stesso modo, eventuali misure organizzative di gestione e di controllo messe in atto dai Comuni devono essere considerate un di più (al limite un vantaggio competitivo dal punto di vista turistico) ma non una condizione necessaria per l’apertura delle spiagge libere, al pari degli altri spazi pubblici.I Comuni daranno adeguata informazione a turisti e residenti delle corrette norme di fruizione delle spiagge libere, attraverso apposita cartellonistica informativa, siti web istituzionali e di destinazioneturistica e mediante gli sportelli della rete IAT. Il monitoraggio delle spiagge e degli spazi pubblici di balneazione, per la rilevazione delle situazioni di criticità che dovessero verificarsi, sarà effettuato con modalità organizzative che saranno individuate dai Comuni nei limiti delle disponibilità finanziarie e di risorse umane, fermo restando quanto sopra rilevato in merito alla responsabilità individuale per il rispetto delle norme stabilite.A tale proposito, riteniamo che ulteriori interventi di supporto e orientamento all’utenza che possono essere organizzati dai Comuni richiedano alcuni interventi normativi e di sostegno finanziario.- In considerazione delle necessità di distanziamento che varranno per gli stabilimenti balneari, deve essere lasciata ai Comuni la valutazione sull’opportunità e sulla fattibilità di ampliare in viastraordinaria la superficie a disposizione degli stabilimenti, a fronte di impegni da parte dei gestori per il miglioramento della fruizione anche delle spiagge libere. In questa eventualità, è necessario un intervento normativo della Regione per individuare l’iter amministrativo più idoneo a garantire in tempi rapidi questa soluzione, rimanendo nell’ambito di un provvedimento eccezionale tale da non produrreeffetti giuridici oltre un breve periodo individuato. - La possibilità da parte dei Comuni di effettuare ulteriori attività di monitoraggio, supporto e orientamento all’utenza dipenderanno dalla disponibilità di risorse finanziarie che consentano di dotarsi di personale aggiuntivo e/o affidare appositi servizi. Tali risorse - concludono i sindaci- sono ad oggi difficilmente reperibili nei bilanci comunali, che hanno visto già nei primi mesi dell’anno forti decurtazioni delle entrate tributarie e tariffarie .Richiamiamo inoltre anche in questa sede la necessità di un intervento normativo volto a consentire il superamento dei limiti di spesa del personale per potenziare nel periodo estivo gli organici di polizia municipale, esigenza quest’anno sentita in modo particolare".
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