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Attualità mercoledì 03 marzo 2021 ore 12:50

Commercio, dopo il flash mob la rabbia non cala

La manifestazione

"Siamo allo stremo e senza aiuti moriremo", è il grido di dolore lanciato dalle categorie all'indomani delle manifestazioni a Lucca, Massa e Viareggio



LUCCA / VIAREGGIO / MASSA — Nel commercio dopo il flash mob Salviamo le imprese che ha portato negozianti e loro dipendenti nelle piazze di Lucca, Viareggio e Massa la rabbia non cala. "Serve un cambio di passo - invoca Confcommercio Lucca e Massa Carrara - perché siamo allo stremo e senza aiuti moriremo".

“In primo luogo – affermano in una nota il presidente della confederazione Rodolfo Pasquini e il direttore Sara Giovannini – è doveroso partire dai numeri, in quanto elemento oggettivo e non discutibile: le piazze di Lucca, Massa e Viareggio hanno accolto oltre 500 fra imprenditori e loro dipendenti. Tanti, considerando la mattinata feriale lavorativa e il fatto che per molti fosse impossibile tener chiuso il negozio o farsi sostituire. Una risposta massiccia e rumorosa nella sua pacifica compostezza e nel rispetto, una volta di più, delle regole e delle prescrizioni anti contagio". 

"Rabbia e paura dunque, sentimenti più che comprensibili, ma esternati ancora una volta nel pieno rispetto della legalità. A tutti gli imprenditori e lavoratori scesi in piazza - proseguono i vertici di categoria - va il nostro applauso convinto e il messaggio chiaro e forte che la nostra associazione non li lascerà mai soli in una battaglia che, come abbiamo detto tante volte nell’ultimo anno, unisce tutti perché non è soltanto economica, produttiva e imprenditoriale, ma anche occupazionale e sociale”. 

“Nelle piazze lucchesi e massesi – proseguono Pasquini e Giovannini – sono intervenuti anche diversi esponenti politici, in rappresentanza di più schieramenti e partiti. La loro presenza è stata certamente un segnale importante, ma alle parole di solidarietà e vicinanza devono seguire fatti concreti. Chi era in piazza lunedì ha avuto modo di vedere con i suoi occhi la paura e la rabbia dei manifestanti e ha il dovere di farsene interprete con le amministrazioni a tutti i livelli, da quelli locali fino ai nazionali”. 

“In questo anno – chiude la nota – la politica locale ha provato, chi più e chi meno, a fornire qualche risposta concreta per quanto non sufficiente, mentre quella nazionale è stata del tutto deficitaria. Adesso è il momento di cambiare passo, ad ogni livello: le imprese sono allo stremo e senza aiuti immediati moriranno, con ricadute devastanti per il tessuto sociale del nostro Paese”.


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