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Attualità sabato 29 gennaio 2022 ore 14:56

Padre e figlia cardiopatici operati quasi insieme

Bruno e Alessia con il dottor Solinas
Bruno e Alessia con il dottor Solinas

Affetti dalla stessa patologia cardiaca genetica, all'Ospedale del Cuore hanno subito un intervento nella stessa settimana dallo stesso medico



MASSA — Padre e figlia con la stessa patologia genetica, operati entrambi all’Ospedale del Cuore di Massa, dallo stesso medico, nella stessa settimana: è la storia di Bruno e Alessia, fatta di un percorso tortuoso ma a lieto fine. Entrambi affetti dalla Sindrome di Marfan, una patologia genetica, dopo anni di controlli e monitoraggi hanno incontrato a Massa il dottor Marco Solinas nell'Ospedale del Cuore. E qui 6 ore in sala operatoria, la sostituzione della valvola fin quasi all’arco aortico, la ricostruzione della radice aortica. Infine un nuovo battito, questa volta regolare, ed una nuova vita.

Ora a raccontare sono proprio loro: Alessia e il signor Bruno. "La scoperta è stata drammatica – racconta Alessia. All’epoca (avevo 24 anni) facevo sport: proprio in occasione di una visita medico sportiva per ottenere l’idoneità all’agonismo, il medico ha notato che le dimensioni del diametro della mia aorta erano aumentate. E poi la doccia fredda: si trattava della Sindrome di Marfan".

La patologia è rara, spiega in una nota la Fondazione Monasterio, le cui cause dovevano essere ricercate nella genetica: "Nel 2012 – continua Alessia – siamo giunti all’Ospedale del Cuore, per far indagare il dottor Dante Chiappino, Direttore dell’Unità Operativa Diagnostica per Immagini: la possibilità di giocare, ma soprattutto la gravità della situazione, dipendevano da pochi millimetri, cruciali, del diametro della radice dell’aorta. Elemento fondamentale, da cui deriva grande difficoltà nella angio tc, sta nell’occhio clinico del Medico Radiologo, nella sua sensibilità: ci siamo mossi per il migliore".

Il resto è cronaca ospedaliera: l’incontro con il dottor Solinas, la programmazione dell’intervento per il padre, l’attesa iniziale per la figlia e infine il ricovero, contemporaneamente mentre nel frattempo per Alessia la situazione era improvvisamente peggiorata. L’intervento, denominato di Bentall De Bono, prevede la sostituzione della valvola, della radice, dell’aorta ascendente e il loro riposizionamento.

Bruno e Alessia con il dottor Solinas

Bruno e Alessia con il dottor Solinas

All’insaputa di Bruno, il giorno stesso della sua operazione al cuore, Alessia viene ricoverata e poi operata. Grazie al coinvolgimento dell’intero reparto e alla cooperazione di ogni operatore sanitario, il padre non ha mai saputo del ricovero e dell’intervento della figlia: "Psicologicamente, oltre che fisicamente, sarebbe stato davvero troppo per lui", commenta la figlia, guardando il padre teneramente.

"La prima volta che ho rivisto Alessia dopo la mia operazione (e la sua, come ho scoperto poi) – racconta Bruno – l’ho guardata negli occhi e ho capito: avevamo passato e vissuto la stessa esperienza. Mi sono messo a piangere, realizzando quanto avesse sopportato da sola".

"Aver operato il padre la mattina, e poi aver dato nel pomeriggio un’indicazione di urgenza alla figlia – spiega il Solinas, direttore dell’Unità Operativa Cardiochirurgia dell’Adulto – è una cosa inusuale e che fa riflettere: in pochi giorni, addirittura in poche ore, ti trovi a dover gestire quasi il futuro di un’intera famiglia. Alessia era al tempo stesso figlia, moglie e madre: mi sono sentito addosso una grande responsabilità".


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