Attualità mercoledì 27 gennaio 2021 ore 10:22
Stop propaganda fascista, il sindaco firma

Il primo cittadino ha sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare partita da Stazzema che propone una normativa specifica
MONTIGNOSO — Stop alla propaganda su nazismo e fascismo in ogni sua forma: il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti ha firmato a sostegno del progetto di legge di iniziativa popolare promosso dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona che propone Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti.
L’iniziativa lanciata dalla città versiliese mira a far cessare e punire tutte quelle rievocazioni fasciste e naziste che si manifestano in svariati modi: dalla vendita di gadget e cimeli, alle scritte sui muri, fino alla costituzione di movimenti che si ripropongono simboli, messaggi, slogan e principi nazi-fascisti.
"Difendere la Costituzione e la Repubblica democratica e antifascista nata dalla Resistenza - afferma Lorenzetti - deve essere oggi al centro dell'azione politica, culturale e civile, in particolar modo in un territorio come il nostro segnato dagli orrori della guerra prodotti dal nazifascismo. Aderisco convintamente all'iniziativa lanciata dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona e invito i miei concittadini a recarsi presso l'ufficio anagrafe del Comune, aperto dal lunedì al venerdì 9.30-12 (previo appuntamento 0585/8271230), per firmare gli appositi moduli".
Nelle motivazioni della proposta di legge di iniziativa popolare si sottolinea come i firmatari reputino fondamentale che si torni a parlare “dei valori della nostra Costituzione e attualizzarli: la Costituzione con la sua XII disposizione transitoria vieta la ricostituzione sotto ogni forma del disciolto partito fascista. E' necessario, di fronte all’esposizione e alla vendita di oggetti e di simboli che si richiamano a quella ideologia, che la normativa non lasci spazi di tolleranza verso chi si cela dietro le libertà democratiche per diffondere attraverso la propaganda, l’esposizione, la vendita di oggetti di nuovo i simboli di quel passato tragico”.
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