Strade chiuse, commissione provinciale sull'argine

“Non declineremo nessuna responsabilità" ha detto il neo eletto presidente Narciso Buffoni. "Cambio di indirizzo con i fondi per il dissesto"

CARRARA — La provincia di Massa Carrara ancora in crisi. Chiuse al traffico veicolare le Provinciali 39 del passo del Brattello, al km 11 e 58 di Ugliancaldo, a Mezzana.

Intanto la Provincia chiede chiarezza in merito al crollo dell’argine sul torrente Carrione, intervento eseguito dalla stessa provincia, suddiviso in 12 lotti.

“Non declineremo nessuna responsabilità - ha detto Narciso Buffoni, neo presidente della Provincia di Massa Carrara -. Potrei dire che sono qui da pochi giorni, ma sarebbe un alibi stupido: dobbiamo assumerci le nostre responsabilità perché un’istituzione esiste senza soluzione di continuità. Non sono un tecnico ma per quello che ho voluto e potuto vedere fin dall’immediatezza dell’alluvione di Carrara ci sono state importanti discrepanze tra progettazione ed esecuzione dei lavori. E su tutto questo faremo assoluta chiarezza".

Oltre alla commissione della Regione, nel prossimo consiglio provinciale del 14 novembre sarà nominata una commissione d’indagine composta anche da tecnici "che ci dovrà dire in poco tempo quante e quali sono queste discrepanze, ma anche se ci sono stati comportamenti omissivi rispetto a segnalazioni pervenute. Sulla base di questi risultati e di eventuali responsabilità che dovessero emergere prenderemo tutte le decisioni che dovremo assumere e che ci competono, senza fare sconti a nessuno”.

Sulle proteste, il neo eletto presidente dice: “Sono giuste le proteste dei cittadini ed è giusto che i cittadini cerchino le istituzioni, anche in casi come questo in cui progettazione ed esecuzione vengono affidati all’esterno".

Sul tratto del Carrione interessato, poi, "stiamo intervenendo con lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza dell’argine caduto e per rinforzare la porzione successiva rimasta in piedi. Tutta questa vicenda ci deve, comunque, servire da lezione per il futuro immediato. Occorre un cambio netto di indirizzo nell’utilizzo dei fondi da destinare al dissesto, attraverso procedure più snelle, con meccanismi meno farraginosi che permettano di intervenire evitando che i tempi si dilatino”.

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