Attualità giovedì 26 ottobre 2023 ore 15:50
Voglia di casa, sempre più mutui per i giovani toscani
L'ultimo Rapporto casa registra ritrovata vivacità del mercato immobiliare. Tra acquisti, affitti e alloggi pubblici, ecco come si abita in Toscana
TOSCANA — C'è sempre più voglia di casa fra i toscani, con gli under35 che nel 2022 hanno contratto mutui in misura crescente complice anche l'effetto del fondo di garanzia per la prima casa: non è che uno dei dati che emergono dal XII Rapporto Casa presentato oggi a Firenze sulla situazione abitativa in Toscana, il cui patrimonio residenziale di 2.143.831 unità rappresenta circa il 6% dell’intero stock nazionale. I lavori sono stati guidati dall’assessora regionale alle politiche sociali e alla casa Serena Spinelli.
Nel suo complesso, dopo il forte arretramento legato alla pandemia, il mercato immobiliare nel 2022 ha ritrovato vivacità, confermando il rilancio delle transazioni: +6,8% delle compravendite rispetto al 2021 a fronte di un dato nazionale del +4,7.
I mutui aperti per acquistare un alloggio apparivano invece in lieve diminuzione rispetto al 2021 (-0,5%). Le transazioni interessate in quell’anno sono state 27.875, appena più della metà di quelle complessive. Sono cresciuti molto i mutuatari under35 probabilmente grazie all'effetto del fondo di garanzia per la prima casa.
Certo nel corso del 2022 i tassi di interesse dei mutui sono aumentati in maniera molto marcata, con un incremento è stato mediamente pari al 4,5% in Toscana. Ma il Rapporto Casa ha messo a fuoco anche altri aspetti legati alla condizione abitativa regionale.
Le misure di sostegno all’affitto
Per il 2022 le misure di sostegno all’affitto si collocavano nel trend di crescita connesso alla risposta che era stata data alla crisi pandemica. Le risorse disponibili per il sostegno all’affitto nel 2022 ammontavano a circa 27 milioni: la parte prevalente, 22,3 milioni, proveniva dal fondo sociale per l’affitto, 3,5 milioni dal finanziamento del fondo sociale per l’affitto predisposto dai comuni, 1 milione circa dalle risorse destinate a tale utilizzo dal Fondo morosità inconsapevole.
Le domande pervenute erano state 22.138 (1.975 in più del 2021, pari a un +9,7%). Nonostante l’incremento di domande la finanziaria del 2023 non ha previsto il rifinanziamento di queste.
Per quanto riguarda gli sfratti, il 2022 ha segnato un +200% di richieste di esecuzione e un +163% di esecuzioni di sfratto che non sono rientrate nel Rapporto, andato in stampa prima della diffusione dei dati ufficiali.
L’edilizia residenziale pubblica (Erp)
Il patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica toscana è costituito da 5.871 edifici, per un totale di 49.924 alloggi (3 ogni 100 famiglie residenti). Oltre la metà di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970, mentre sono circa l’8% gli alloggi di recentissima costruzione (dopo il 2000).
Si contano 421 alloggi in costruzione di cui il 20% con previsione di disponibilità entro il 2023.
I nuclei residenti in alloggi di Erp sono mediamente composti da 2,38 persone, per un totale di 107.744 inquilini.
Le domande presentate nel corso del 2021 per l’inserimento nelle graduatorie comunali per l’accesso agli alloggi Erp sono state 20.814, e di queste quasi l’85% (17.607) hanno avuto esito positivo in termini di accoglimento. Nel 2022 le nuove assegnazioni sono state 1.029 (+2% rispetto al 2021).
L'analisi dei dati
Il XII Rapporto sulla condizione abitativa è redatto dall’Osservatorio sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana e il Settore politiche abitative della Regione. In apertura della presentazione guidata dall’assessora regionale alle politiche sociali e alla casa Serena Spinelli, sono interrvenuti il presidente della Terza commissione consiliare Enrico Sostegni e Luca Caterino in rappresentanza di Anci Toscana.
I dati e gli argomenti trattati dal rapporto hanno posto l’attenzione su come il tema della casa sia centrale all’interno del sistema dei servizi sociali territoriali e nell’attuale contesto socioeconomico, che si caratterizza per un’estrema instabilità, per l’aumento dei costi dell’abitare e delle vulnerabilità sociali.
L’emergenza abitativa è lo specchio del disagio di una fascia sempre più ampia della popolazione: crescono infatti gli sfratti e le difficoltà nel sostenere i costi dei mutui, degli affitti, delle spese per la gestione della casa, il cui aumento è causa per molti di ulteriore impoverimento.
Spinelli ha contestato le politiche nazionali sul tema casa, tacciandole di insufficienza quando non di assenza: "I temi dell’abitare, invece - ha affermato l'assessora - dovrebbero stare al centro dell’agenda politica del Paese, come tassello fondamentale delle politiche di welfare. E’ proprio a partire dalla casa, dal garantire condizioni abitative adeguate, che si deve intervenire per contrastare la povertà e le marginalità sociali”.
“Con le risorse regionali – ha proseguito - continueremo a fare il possibile per fronteggiare questa situazione, ma il governo non può lasciare sole Regioni e amministrazioni locali. Anche oggi, quindi, rinnoviamo la richiesta forte di un piano nazionale per la casa, con risorse significative che siano in grado di accrescere il patrimonio pubblico di alloggi, di calmeriare gli affitti, di garantire diritti da cui in tanti rischiano di essere tagliati fuori”.
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