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Calenda e Renzi tornano a stringersi la mano. Ambra Angiolini su Gaza: «Tra i cittadini senso di impotenza fortissimo»
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Cronaca venerdì 06 giugno 2025 ore 08:46

Lavori mai eseguiti per incassare 2,2 milioni di Bonus Facciate

guardia di finanza

Gli interventi edilizi venivano posti a carico di ignari cittadini per stabili mai ristrutturati, anche in Toscana. Quattro imprenditori denunciati



TREVISO — Dichiaravano di aver eseguito lavori di ristrutturazione in realtà mai effettuati, in stabili facenti capo a ignari cittadini, e così avrebbero incassato indebitamente Bonus Facciate per 2,2 milioni di euro. La guardia di finanza di Treviso ha denunciato 4 imprenditori edili per indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Le opere edili fittizie hanno toccato anche la Toscana, fra le province di Massa-Carrara e di Pisa. Complessivamente, però, sono stati 24 i cittadini del tutto all'oscuro della trama che si tesseva alle spalle loro e delle loro abitazioni nel Trevigiano.

Le indagini sono state avviate a seguito dell’approfondimento di alcune segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio, che hanno indotto i finanzieri del gruppo Treviso ad iniziare una specifica attività investigativa che ha portato alla luce la "complessa frode architettata dagli indagati", si legge in una nota delle Fiamme Gialle.

Per compiere l’illecito, gli indagati hanno simulato lavori di ristrutturazione delle facciate delle abitazioni di 24 persone, residenti tra le province di Belluno, Bologna, Gorizia, Massa Carrara, Padova, Pisa, Potenza, Rimini, Roma, Torino, Vercelli, Verona, Vicenza, Udine, ignare di essere state utilizzate per le illecite finalità dell’azienda trevigiana.

Gli ignari clienti, sentiti come testimoni, hanno negato di aver mai conosciuto o concluso accordi con gli indagati, disconoscendo totalmente anche le informazioni riguardanti i presunti lavori edili su cui era stata richiesta l’agevolazione Bonus Facciate presenti nel loro cassetto fiscale.

All’esito delle attività investigative la società trevigiana, per altro neppure in regola con la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, è stata anche sottoposta a verifica fiscale per recuperare a tassazione i proventi illeciti conseguiti e per constatare l’emissione di fatture per operazioni economiche inesistenti.


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