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Cronaca venerdì 19 marzo 2021 ore 19:29

A bordo senza contratto, nave detenuta in porto

guardia costiera

Venti mesi filati senza contratto di arruolamento valido: così la guardia costiera ha trovato parte dell'equipaggio durante l'ispezione



CARRARA — Venti mesi filati a bordo senza contratto di arruolamento valido: così la guardia costiera ha trovato parte dell'equipaggio di una nave battente bandiera St. Vincent and Grenadine ora sottoposta a fermo amministrativo nel porto di Marina di Carrara. L'ispezione è stata condotta dal personale del nucleo Port State Control della Capitaneria di Porto di Marina di Carrara, sotto il diretto coordinamento della Direzione Marittima di Livorno e ha fatto registrare 12 irregolarità, di cui 6 particolarmente gravi. Questo ha determinato il fermo della nave che adesso si trova detenuta in porto fino al ripristino delle condizioni standard di sicurezza.

Tra le gravi mancanze riscontrate, spiega una nota della guardia costiera, è stata rilevata anche la permanenza a bordo del Comandante e del Secondo ufficiale di macchina per circa 20 mesi continuativi e senza alcun contratto di arruolamento in corso di validità. Questo viola la Convenzione sul lavoro marittimo del 2006 e le linee guida della International Labour Organization che hanno previsto un obbligo tassativo per le compagnie armatrici di non eccedere il limite continuativo di 14 mesi, già esteso in via eccezionale rispetto ai 12 mesi previsti, proprio per ovviare alle contingenti difficoltà degli avvicendamenti tra gli equipaggi, in ragione della pandemia da Covid-19.

“Questa è la prima nave detenuta questo anno nel porto di Marina di Carrara – commenta il comandante della Capitaneria di porto Luciano Giuseppe Aloia – tuttavia le ispezioni sino ad oggi condotte stanno evidenziando come anche la gestione delle navi, in termini di manutenzioni tecniche e di equipaggi, stia risentendo degli effetti della pandemia. Proprio il fattore umano, oggi, è l’elemento più a rischio, perché la continua permanenza a bordo degli equipaggi, l’impossibilità di scendere nei porti, seppur per poche ore di svago, nonché l’impossibilità di raggiungere le proprie famiglie o gli affetti per difficoltà negli avvicendamenti, affaticano in modo abnorme i marittimi con importanti riflessi sulla loro fatica e serenità mentale".


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