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Cronaca giovedì 29 luglio 2021 ore 16:15

"Cambierò", invece la massacra di botte per mesi

violenza domestica

I bimbi avuti insieme, le promesse di lui. La donna ha resistito fino allo stremo, poi si è rivolta ai carabinieri e il marito è stato arrestato



PROVINCIA DI MASSA CARRARA — I bimbi piccoli avuti insieme, le promesse di lui che continuava ad affermare che sarebbe cambiato. La donna, 47 anni, ha resistito mentre il marito continuava a massacrarla di botte. Mesi di incubo. In un primo momento la donna si era rivolta ai carabinieri, ma era confortata dalla presenza in casa di alcuni parenti e incoraggiata dal fatto che l'uomo veniva seguito dalle strutture sanitarie. Ci ha provato. Lui non è cambiato. Ieri è stato arrestato dai carabinieri del comando stazione di Villafranca in Lunigiana.

Il marito a un certo punto si era allontanato dalla casa coniugale con l'intento di seguire un percorso riabilitativo. Poi è tornato, e il terrore è ricominciato. La donna ha capito: doveva rivolgersi nuovamente ai carabinieri. L'autorità giudiziaria di Massa-Carrara era già stata informata dei fatti. Alla ripresa dell'escalation nei confronti del marito, 50 anni, era stato emesso un provvedimento di divieto di dimora nel comune di residenza. Questo non l'ha fermato.

Nonostante il provvedimento, l’uomo è tornato a minacciare e malmenare per l’ennesima volta la moglie che, ancora una volta, ha trovato il coraggio per denunciare i nuovi e gravi episodi. Riattivata la procura, il pubblico ministero Marco Mansi ha ottenuto dal giudice, Dario Berrino, una misura più afflittiva che impedisse all’uomo di avvicinarsi nuovamente alla donna: gli arresti domiciliari senza alcun permesso ad allontanarsi.

La misura è stata eseguita ieri, e l'uomo è stato collocato all’interno di una struttura preventivamente individuata. I carabinieri invitano chi subisce violenze, spesso solo psichiche, a non aver paura: "La denuncia è l’unico mezzo per riacquistare quella dignità che consente di essere liberi e di fare anche le cose più banali senza la paura che un’altra persona ti annienti come, purtroppo, è avvenuto nella vicenda in questione", raccomandano.


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