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Cronaca sabato 06 maggio 2017 ore 10:54

​Risarcimento di 500mila euro per morte da amianto

Vincono i familiari, ma i legali della società Nuovo Pignone negano ogni nesso di causalità tra la morte dell’operaio e l’attività lavorativa svolta



MASSA — I familiari di Alfonso Ussi, ex dipendente del Nuovo Pignone, che nel 2012 si è ammalato di mesotelioma pleurico e di asbestosi, hanno sempre sostenuto il nesso tra la morte del loro congiunto e il contatto sul posto di lavoro con materiali contenenti amianto e le inalazioni di fibre di amianto. L'approfondimento medico ha accolto la loro tesi: la patologia del 72enne poteva essere correlata all'esposizione ad amianto. Per questo il Giudice ha disposto un risarcimento di 500mila euro per la vedova, per i figli e per il fratello di Alfonso Ussi.

Ma i legali del Nuovo Pignone SPA sono già pronti per l'appello sostenendo risolutamente la mancanza di collegamento tra le malattie del dipendente, la sua morte, e l’attività lavorativa svolta.


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