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Attualità mercoledì 06 settembre 2023 ore 17:00
Finocchiona Igp alla conquista degli Usa
Via libera all'export da parte degli uffici federali dopo un iter iniziato nel 2016. Pronti a volare oltreoceano 250mila chili di salume l'anno
FIRENZE — Finocchiona Igp alla conquista degli Stati Uniti a partire dal 23 Ottobre prossimo, quando si riaprirà la possibilità di esportare il salume fra i più caratteristici della Toscana anche oltre oceano: la giornata sarà storica sia per le possibilità che apre a livello di economie e mercati, con una stima di 250mila chili di finocchiona pronti a volare ogni anno oltreoceano, sia perché a questo risultato la Regione lavora dal 2016.
E infatti la notizia del via libera all'export, giunto con il riconoscimento da parte degli uffici federali statunitensi della Toscana come territorio indenne dalla malattia vescicolare suina, è stata annunciata in grande spolvero con una conferenza stampa alla presenza della vicepresidente della Regione e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, dell’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, del presidente del Consorzio di tutela della Finocchiona Igp Alessandro Iacomoni, del direttore del Consorzio di tutela Finocchiona Igp Francesco Seghi e del presidente del Consorzio di tutela del Prosciutto di Norcia Igp Pietro Bellini, avendo anche il prosciutto di Norcia Igp ottenuto l'esito favorevole dell’esame svolto dalle autorità statunitensi in merito al riconoscimento di territorio indenni dalla malattia vescicolare suina.
Il percorso avviato con la pubblicazione del decreto sul Federal register andrà a conclusione il prossimo 23 Ottobre: “Una giornata storica – ha detto il presidente Eugenio Giani – oggi celebriamo un traguardo raggiunto grazie ad un lavoro di squadra fra istituzioni e produttori che riaprirà un mercato davvero promettente, da sempre molto attento ai sapori e alle tipicità della nostra regione. Un salume come la finocchiona, che tanto racconta della tradizione gastronomica toscana, non poteva mancare sulle tavole di oltreoceano e di sicuro il suo ritorno riceverà l'accoglienza che merita".
“E’ stato un parto lungo e complicato", ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi durante la conferenza stampa ricordando che: "Abbiamo cominciato a lavorare a questo aspetto nel 2016 quando ero assessora alla sanità, per poter affermare che la Toscana era regione libera dalla malattia vescicolare, il che avrebbe consentito l’esportazione di un salume fresco in un mercato importante come gli Usa. Nonostante l’accertamento della regolarità del percorso, della procedura, dei nostri allevamenti, e la soluzione di tutti gli aspetti formali, non riuscivamo a ottenere da parte dell’organo statunitense la firma che avrebbe consentito alla Finocchiona Igp l’esportazione".
E adesso invece è fatta, anche dopo incontri con l’ambasciata negli Stati Unti, il console Usa a Firenze e l’interessamento del ministro degli esteri attuale coinvolto attraverso il Consorzio di tutela della Finocchiona Igp. Così ora: "Questo straordinario salume, realizzato con lo sviluppo di una filiera regionale importante, può aprirsi a un mercato che è sempre più attento alla nostra Toscana e al nostro Paese", ha osservato Saccardi.
Le prospettive sono rosee: “Abbiamo stimato 250mila chili di Finocchiona Igp pari al 13% della produzione attuale che possono andare sul mercato Usa", ha detto quindi Iacomoni.
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