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lunedì 02 dicembre 2024

ARCHEOLOGIA E FUTURO — il Blog di Franco Cambi

Franco Cambi

FRANCO CAMBI - Nato all’isola d’Elba nel 1957, vive a Siena, dove si è laureato nel 1982 e dove insegna “Archeologia dei Paesaggi”. Ha tenuto numerose lezioni e conferenze. Ha partecipato a Convegni, Seminari e incontri di studio e svolge costantemente attività di comunicazione sul tema della archeologia dei paesaggi. E’ Dottore di Ricerca in Archeologia romana ed è stato titolare di una borsa di studio post-dottorale nonché membro della European Science Foundation e dei progetti “Populus”. Afferisce alla Scuola di Dottorato di ricerca in “Storia e Archeologia Globale dei Paesaggi” (Università degli Studi di Foggia) ed è membro del Centro Interuniversitario di Scienze del Territorio (Università di Firenze, Pisa, Siena, Scuola Normale Superiore, Scuola Sant’Anna). E’ socio della Società dei Territorialisti. Ha effettuato e diretto numerosi scavi e ricognizioni in Toscana, Puglia e Sicilia.

Il piano del paesaggio della Toscana

di Franco Cambi - sabato 04 aprile 2015 ore 17:05

Questo blog, ancora sul tema del Piano Paesaggistico della Toscana, scaturisce dalla lettura di due attraenti contributi sul tema, usciti alla vigilia di Pasqua su Elbareport, uno di Cristiana Torti, Docente di Storia dell’ambiente e del territorio, Università di Pisa, uno di Fausto Ferruzza, Presidente Legambiente Toscana. 

Cristiana Torti parte dalla critica per cui ci sarebbe stata scarsa condivisione fra il pool che ha materialmente scritto il Piano ed enti territoriali e popolazione. 

Si sa che il Piano è stato più volte “comunicato” a stampa e on-line nonché oggetto di incontri pubblici più volte ripetuti nei diversi ambiti territoriali. L’Assessore Marson ha compiuto, inoltre, alcune visite mirate in aree che avevano manifestato interesse. Ciò detto, sono d’accordo con Cristiana: si sarebbe dovuto fare, più che qualcosa in più, qualcosa di diverso. Ma non saprei che cosa. 

So che i partiti tradizionali e anche i movimenti sono stati prevalentemente assenti, come se la cosa non li riguardasse. Il Piano, peraltro, ha riscosso più interesse presso il variegato mondo dell’associazionismo ambientalista (Italia Nostra Legambiente, FAI) e presso Lions Club e Rotary. Il PD toscano non ha certamente brillato e, soprattutto i suoi dirigenti, ormai più oligarchie che vere élite, non hanno attivato alcun processo partecipativo. 

Gli insulti dei consiglieri alla Marson in chiusura di approvazione sono stati, più che volgarità gratuite, il segno di un disagio profondo interno al partito, e soprattutto alle fazioni che lo compongono, ormai più coacervo di lobby diverse che partito di massa.

Franco Cambi

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