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giovedì 10 ottobre 2024

VIGNAIOLI E VINI — il Blog di Nadio Stronchi

Nadio Stronchi

Nadio Stronchi, autore di “Vignaioli e vini della Val di Cornia e Isola d’Elba”, è un appassionato cultore di vini e, più in generale, di mondo agricolo. Bibliofilo e instancabile ricercatore è stato promotore di attività enoiche dentro la storia locale Val di Cornia, Toscana

​Non abbiate fretta; Il vino vuole riflessione

di Nadio Stronchi - domenica 28 maggio 2023 ore 09:00

D’ogni assise importante sul vino, come per esempio, il Vinitaly 2023, di aprile, con 4000 espositori, rispetto al 2022 con 4400. Con 93000 visitatori rispetto al 2022 con 88000. Costo di uno stand nel 2022 euro 750+iva, nel 2023 euro 20000. Possiamo prendere atto di novità e progressi enologici avvenuti nei mesi precedenti. In parte per gli addetti ai lavori e in parte per la gente comune che sono consumatori o appassionati che nell’occasione assimilano un poco di cultura enoica e scambiano delle opinioni con amici.

Quello che esce dal Vinitaly è tutto positivo? No! Da quello che leggo, consapevole che non è tutto, ho capito che l’intelligenza umana cavalcando l’intelligenza artificiale ha fatto cose strabilianti nel bene e nel male. Era prevedibile perché l’istinto umano è sempre in cerca di prove e soluzioni per superarsi; Più i privati che le istituzioni hanno le risorse economiche e strutturali che le usano per la scienza, la biologia e la tecnologia per sopperire anche alle difficoltà oggettive per perfezionare il vino, ma anche per creare cose nuove. 

Gli addetti ai lavori sanno che la vite e l’uva soffrono gli enormi sbalzi del clima, perciò hanno bisogno di aiuti nel vigneto e in cantina; Come? Quanto? Loro sanno! Anche i consumatori sanno, che loro sanno che per raggiungere prodotti eccelsi, per arrivare prima di altri, occorre usare prodotti in modo, talvolta, sproporzionato sia come metodologie che prodotti specifici. Anche in questo settore è una corsa vertiginosa.

Sarebbe meglio non avere fretta? SI!. E’ accettare le diversità produttive che si possono verificare in enologia per tutta la sua filiera? SI!. 

Non è facile perché ormai sono state sviluppate strutture, scienze e culture che sembrano proiettate nello”spazio”. E’ vero che il lato economico è l’elemento più importante, ma anche l’equilibrio salutare è importante! In verità sono già in atto studi e provvedimenti per creare una pianta vite resistente alle malattie, il resto sarà consequenziale. In una strada lunga? Speriamo di no. Già diverse, aziende, diciamo molte, si sono attivate per creare vini con più naturalezza possibile. Sono fiducioso che sarà fatto un buon lavoro per il beneficio di tutti i consumatori. 

Resta un altro problema, quello dei costi dei vini per i quali, i migliori, sono inaccessibili per tutti. E’ logico che se ci siano soggetti che investono milioni per fare una azienda vinicola, poi, ci deve essere un riscontro economico. Non è il caso di parlare se i ricavi sono giusti. La domanda e l’offerta sono meccanismi che hanno la sua regola irreprensibile. Come si può ovviare affinché anche i consumatori meno facoltosi possano conoscere i migliori vini? 

NON MI STANCHERO’ MAI DI DIRLO. I Consorzi di Produzione dei Vini di ogni territorio devono adoperarsi per creare punti di ristoro con anche le eccellenze dei vini serviti al calice. Che importa se dovessero costare dieci euro al calice, per una volta si può fare. E’ cosi che ho fatto l’ultima volta che ho degustato un vino da venti euro alla bottiglia. E’ quello che vi propongo questa volta.

Il vino è “ALPHA 2020, IGT Maremma Toscana in Monte Peloso, Suvereto-Livorno. Fatto con uve di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Malvasia Toscana Nera. Ecco le mie impressioni. Colore: rosso rubino intenso. Profumo: Armonico, penetrante, floreale e frutti neri appassiti(prugna), liquirizia. Gusto: armonico, persistente, caldo, si ripete la liquirizia. Sensazione finale notevole.

Nadio Stronchi

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