Peperina
di Malena ... - sabato 30 gennaio 2016 ore 07:00
Peperina è tutto sommato una donna in gamba. Piccola di statura tutta sale e pepe. E’ in forma fisicamente e i suoi difettucci li nasconde sapientemente. Di famiglia ricca ma non di natura nobile. Ha avuto tutto quel che ha voluto dalla vita e adesso è una donna realizzata.
A scuola non è mai stata una grossa cima ma al suo bel diploma ci è arrivata comunque e adesso ha un lavoro che la soddisfa. Molto attenta alla cura dei dettagli riguardo la sua persona e con tutti quei soldi a disposizione non si fa mancare nulla. Istituti di bellezza, vestiti firmati, borse e scarpe di pregiata qualità per rendersi bella e attraente.
Senza trucco ahimè potremmo definirla bruttina ma quando si restaura, non c’è che dire diventa una gran signora di classe. Secondo la legge dell’attrazione e per il suo felice destino incontra il principe azzurro. Un bel ragazzo non molto alto di nome Matteo che s’innamora perdutamente di lei. Lui a differenza Peperina i soldi se li suda con un’attività in proprio. Ha difatti una panetteria e tra una sfornata e l’altra i due si sposano. E vissero felici e contenti almeno apparentemente.
La donna comincia a stufarsi ben presto della vita con l’uomo che ha sposato e si lascia corteggiare dagli uomini, giusto per passare un po’ di tempo e per avere qualche brivido in più. L’ambiente dove lavora ben si presta alle relazioni essendo equamente distribuito tra uomini e donne e quindi a seguito delle avances di un noto e distinto uomo pensa bene di farsi un amante.
Peperina vive la cosa in maniera del tutto pulita, candidamente e senza particolari sensi di colpa, (la pensa come gli uomini a quanto pare da questo punto di vista) poiché non toglie nulla al marito del tutto ignaro e in più, questa passione, la mantiene pimpante ed entusiasta, anche nei confronti di Matteo. Per Riccardo Peperina rappresenta la giovinezza, il corpo sodo, esuberante e senza “pendenze particolari” e la possibilità inoltre di sperimentare l’intero Kamasutra.
Il tempo passa e, stavolta, è Riccardo che pian piano comincia a innamorarsi sul serio di Peperina. Regali costosi, cene nei ristoranti più in, gite fuori porta e week and in Hotel di lusso (minimo cinque stelle), senza sapere cos’altro fare per rubare il cuore della sua lei. Si precipita a ogni suo richiamo e non fa che chiederle di separarsi per sposare lui (oltretutto di vent’anni più grande di Peperina). Insomma due anime gemelle con cui la vita a giocato facendoli incontrare troppo tardi.
Per un brevissimo lasso di tempo in Peperina nasce un “pensierino” su questa nuova opportunità presentatale dal destino che la vedrebbe moglie di un personaggio altolocato, colto e distinto e confronta il suo Matteo con Riccardo. Alla fine della fiera però, fatti due conti, la nostra amica (sana di mente e furba) opta per rimanere nel suo matrimonio (adesso è madre di tre figli) accontentandosi del suo fedelissimo marito ma non disdegnando di cercare altrove (naturalmente con altro amante) il brio e la passione scaturita dal fare le cose di nascosto pur mantenendole al loro posto senza mai confondere il bene dal male, il matrimonio (sacro) dall’avventura (profana).
Riccardo prova (vendetta sia!) ciò che le donne spesso sono costrette a subire perché nell’immaginario comune la parola “amante” è declinata al femminile. Statisticamente tre donne su cinque hanno una relazione stabile con un uomo impegnato in offerta speciale tre per uno. Quando è l’uomo ad essere considerato amante e successivamente lasciato (tale è la sorte subita, in genere, dal terzo incomodo) soffre forse molto di più della donna (avete presente quando i nostri maschietti hanno 37° di febbre e non riescono a muovere un dito per il malessere provato?) e ci sta da cani nel vedere ucciso il suo ego maschile.
Bene a rimettere i conti in pari ci pensa Peperina (e tutte le altre donne che si comportano in questo modo ovviamente) ma amante se tradotto nella parola adulterio (di genere neutro) viola la fedeltà coniugale andando verso qualcosa di diverso dal legittimo e in diverse culture ciò viene condannato come fatto più o meno grave.
La tolleranza dei giorni odierni anche in ambiti diversi di vita porta inevitabilmente al cambiamento di valori e di principi universali esistiti da sempre e ciò pertanto frutta confusione, insofferenza e patos. Al tempo stesso diventiamo intolleranti quando le cose non sono più come piacciono a noi (oggi non ripariamo più niente ma compriamo ex novo) e con facilità estrema smontiamo quello che i nostri avi con sudore e fatica hanno costruito nel tempo. La via di mezzo è sempre la migliore ma dopo attenta valutazione di fatti e persone, poiché non possiamo e non dobbiamo generalizzare.
Malena ...