Verso il Natale il cucciolo-strenna vale?
di Monica Nocciolini - mercoledì 20 dicembre 2017 ore 08:00
Verso il Natale col cucciolo sotto l’albero? E’ la tentazione di molti. Ma funziona? Natale a 6 zampe sa di coccoloso, pare il titolo di un cinepanettone, e i dati del Rapporto Italia 2017 di Eurispes confermano che a dividere la vita con un pet è il 62 per cento degli italiani, il 31 per cento dei quali lo ha ricevuto proprio in regalo. E qui casca l’asino natalizio. Per i pet appena adottati, magari piazzati sotto l’albero per stupire i piccini, si apre un capitolo a sé.
A Natale sono decine di migliaia i cuccioli che finiscono sotto l’albero belli infiocchettati. Però poi crescono e diventano, spesso, gli stessi cani che a bordo vacanze vanno ad affollare canili e rifugi. Insomma: tra dono e abbandono il pacco è breve. Se si è convinti di accogliere in casa un cane durante le feste – magari perché con qualche giorno di ferie se ne può seguire meglio l’inserimento in famiglia, che può essere una buona idea – allora perché non adottarlo da un canile?
I box traboccano di quattro zampe di tutte le età, le taglie e anche le razze – sì sì, nei canili non finiscono solo i cani fantasia – e non c’è famiglia al mondo che non possa incontrarvi quello più adatto al proprio stile di vita e ‘di branco’. Occhio, però: non sempre il cane più adatto coinciderà col cane dei sogni, ma la felicità futura di tutti passa per una scelta responsabile in cui gli operatori e i volontari sempre a disposizione nei canili sapranno guidarvi con dedizione e competenza. Pre e post affidi servono proprio, anche, a questo.
Al di là degli slogan per cui “l’amicizia non si compra”, molti tra i cuccioli destinati a far da strenna natalizia provengono dal traffico illegale, una autentica tratta di cuccioli-banditi introdotti sul territorio italiano spesso dall’Est europeo attraverso viaggi odissea, prematuramente strappati alla mamma, privi di documentazione e copertura vaccinale.
Per i trafficanti di cuccioli il loro uso come strenna vale eccome: il loro business genera un giro d’affari sui 300 milioni di euro l’anno: acquistati per poche decine di euro, sono rivenduti a prezzi anche fino a 20 volte superiori. Secondo le ultime stime Lav, però, la mortalità di quei cuccioli raggiunge il 50 per cento tra quanti si spengono durante il viaggio e quanti poco dopo la consegna. Per loro, il Natale è tutt’altro che festa.
Monica Nocciolini