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giovedì 10 ottobre 2024

PAROLE MILONGUERE — il Blog di Maria Caruso

Maria Caruso

MARIA CARUSO - “Una vita da vivere” è il primo libro che ha scritto dopo aver visto il primo cielo a San Felipe in Venezuela ed aver fatto il primo ocho atràs a Pisa. E' in Italia dal 1977 e per tre anni ha abitato in Sicilia. Le piace raccontarsi e raccontare con le parole che le passano per la testa ballando un tango in milonga. Su Facebook è Marina de Caro

Il cumple milonghero

di Maria Caruso - venerdì 23 ottobre 2015 ore 06:00

Un argomento interessante da portare ai lettori mi sembra quello della modalità con la quale è generalmente festeggiato ai tangheri il loro compleanno durante le serate in milonga. 

In pratica il festeggiato/a è invitata dal musicalizador al centro della pista per fare una ronda dedicata allo scopo. Lui/lei rimane in attesa che il primo/a si faccia avanti per iniziare a ballare il pezzo (usualmente il brano è scelto da chi compie gli anni o dal musicalizador se si tratta di una sorpresa fatta dagli amici). Il primo/a ad arrivare è la compagna/o di chi è festeggiato oppure si riserva di farlo per l’ultimo pezzettino di musica rimasta. Subito dopo si alternano amici vari i quali, toccando la spalla a colui/colei che devono sostituire, festeggiano ballando il tango con chi compie gli anni tra gli applausi da parte del resto della sala che si riserva di farlo a ogni scambio. 

Può capitare che siano in più d’uno a festeggiare il loro compleanno, affollando pertanto un poco la pista, ma rimane pur sempre un clima festaiolo gradito a tutti. Peccato che in alcune milongue particolarmente considerate d’èlite non sia consentito festeggiare questi eventi come si fa nella nostra amata Argentina.

Il termine cumple è una contrazione, un diminutivo del termine spagnolo cumpleanos cui è dedicata una ronda (giro di pista) ad una sola persona dall’inizio alla fine delle battute musicali di un intero brano. Sicuramente non a tutti i tangueri piace festeggiare il loro compleanno al centro della pista (spesso i principianti sono i più restii ma anche l’ambiente e il clima creatosi incidono sulla scelta) ma i più adorano farlo perché il tango oramai è parte della loro vita quotidiana e lo considerano un bellissimo regalo. 

L’ego del festeggiato viene investito da un’intensa carica emotiva nel vedere la fila dei ballerini che vogliono suggellare nell’abbraccio tanguero la sua stessa gioia in un giorno così speciale. 

E’ cosa dei nostri giorni il festeggiamento di un compleanno particolare. Nella Città del Vaticano per il nostro Papa Bergoglio per la sua festa di compleanno è stata organizzata una grande milonga pensata per abbracciare tutti insieme un ex ballerino molto speciale. Tangueri provenienti da tutto il mondo hanno percorso la via della Concilazione a passo di tango per regalare al pontefice con un ballo coinvolgente un simbolo di amore e di unione. Non a caso da giovane anche il nostro papa ballava il tango nelle milonghe di quartiere e se non fosse stato per la veste che porta adesso, secondo me sarebbe sceso volentieri in piazza a ricordare qualche passo di questa splendida musica. 

Per scendere più nel dettaglio e più sulle cose osservate nei nostri dintorni, vi parlerò di cosa si prova nel festeggiare il cumple con un proprio caro. Durante una nota maratona, durata tre giorni, mio figlio ha deciso di festeggiare il suo compleanno in quell’occasione, pertanto gli hanno riservato un brano interamente. Alle prime note mi sono alzata per abbracciare il mio ragazzo per cedere, con gioia, il passo alle aitanti giovani presenti in sala come del resto si fa nella vita con i propri figli una volta diventati grandi. 

L’espressione sul suo volto esprimeva una certa tensione dovuta a una felicità intensa anche se contenuta come quando da bambino spegneva le candeline sul dolce. Come madre posso dire di aver provato anch’io sentimenti di orgoglio ed emozioni forti che hanno toccato veramente il mio cuore specie quando il mio pensiero fece due passi indietro al giorno in cui mio figlio si espresse in questi termini su di me: “Se tu non fossi mia madre, non t’inviterei perché sei bassa rispetto alla mia altezza (ma non solo! E questo lo dico io) e vecchia (questo solo rispetto a lui dico invece io) ma ballare con te è come quando balli con la tua fidanzata… Provo un affetto così grande misto a tenerezza e ciò mi fa sentire molto più legato a te rispetto al passato quando ancora non eravamo assidui tangheri!”. 

Che dire, non potrei desiderare di meglio dal mio passerotto che seppur grande rimane per me il mio piccolo. Immagino allora cosa provano le donne che hanno la fortuna di ballare con il loro bambino nella pancia mentre danzano un tango a tre. In fondo il tango è un modo di camminare abbracciati dove il bacino della donna culla il bambino che cresce sostenendo il loro dialogo silenzioso in cui trasmette al nascituro una straordinaria sensazione di benessere. 

Durante la gravidanza la donna è al massimo della sua potenza femminile e diventa ancor più sexy recuperando autostima, consapevolezza ed equilibrio sentendosi come una dea. Le emozioni tanghere sono infinite e le occasioni per provarle a quanto pare si moltiplicano lungo il percorso della nostra vita come a dire che se ci stai dentro ci sei fino al collo.

Maria Caruso

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