Dove andiamo stasera?
di Maria Caruso - venerdì 01 febbraio 2019 ore 20:13
Ogni fine settimana di regola i tangueros vanno a ballare. Si va da soli oppure in compagnia degli amici. Nell’era moderna del tango quasi tutti facciamo parte di un gruppo Whats App, vuoi che sia della scuola, vuoi di persone con cui andiamo di solito a ballare, ma ad ogni modo ci mettiamo in relazioni con gli altri per decidere dove andare.
Siamo di lunedì mattina e già oggi stiamo pensando a dove andare per il fine settimana, quelle serate che per un po’ ci faranno dimenticare di essere al lavoro ma che per arrivare al fine settima ci vorrà ancora qualche giorno. Siamo a sognare a come vestirci e a come truccarci! Lavoriamo meglio! Nell’idea permane sempre una “trasferta seria”, andare cioè a un evento, un posto lontano. Non che le serata in zona non siano belle…. Non fraintendetemi. In realtà, nelle serate delle milongas locali, capita qualche volta, di rivalutare le loro potenzialità, sia in termini di ballerini, sia in termine di organizzatori, dj, ecc.
Ma torniamo al tema dell’articolo. Nessuna milonga in fondo, è troppo lontana, per non poter essere almeno assaggiata. Ma è proprio qui che casca l’asino, inizia il caos nel gruppo e la domanda “dove andiamo questo fine settimana?” esce spontanea e prepotente. Qualche volta viene posta il venerdì mattina dopo giorni di assoluto silenzio, creando ulteriori problemi ai componenti del gruppo ed inoltre è più difficile assicurarsi la prenotazione dei posti scelti. Premetto che ognuno di noi ha le proprie preferenze. Io per esempio sarei per vedere tutto il mondo tanguero, non mi importa se quest’anno, l’anno dopo o l’anno dopo ancora. Comprendo che non per tutti è così.
Io non amo prenotare con tanto tempo di anticipo poiché preferisco decidere all’ultimo momento in base a come vanno le cose nella quotidianità e non mi piace essere vincolata, però nel mio delirio cosmico sulla scelta della milonga, ho sviluppato un metodo un po’ razionale per evitare di arrivare al venerdì con un pugno di mosche in mano. Ovviamente non sempre accade questo ma il linea di massima la scelta della milonga dovrebbe essere guidata dalla curiosità, dal cuore e infine dall’istinto. Per ora parliamo delle milongas locali poiché per quelle più lontane l’organizzazione con il gruppo è un po’ diversa. Ecco le fasi rituali dopo quella classica di dove si va a ballare stasera:
1. Si va a che a cena oppure si va solo a ballare? Si fa un aperitivo insieme oppure no?
A queste domande in genere il gruppo si adegua abbastanza, oppure qualcuno decide se venire per conto suo senza particolari problemi
2. Dove si va?
E qui arrivano i dilemmi. Li si, li no, li non piace, li non ballo, li ci sono già stata, li ci vorrei andare e chi più ne ha più ne metta. Qualcuno rimane indifferente alla questione e si adegua, qualcun altro prende il comando della situazione e alla fine convince tutti per quella milonga e ha pertanto l’onere di prenotare, qualcuno si astiene e/o decide all’ultimo minuto. Spesso le chat degenerano in discussioni infinite e vanno fuori tema tanto da non poterle seguire più!.
3. Si stila una Top Lista
Qualcuno si prende la briga di inviare nella chat i link degli eventi e li ci si lascia a disquisizioni infinite fino a quando non si sceglie fra le varie opzioni. Talvolta qualcuno esagera proponendo eventi che sono troppo distanti e vengono cassati a priori.
4. Decidere con quale macchina andare
Chi passa a prendere chi? Conti su cosa conviene fare in base alle singoli abitazioni dei componenti del gruppo
5. Chiedere a chi conosce la milonga scelta
Come ti sei trovato/a? C’è freddo? Il pavimento com’è?. Tu che ti metti?, sono tutte domande lecite e concesse.
Ecco un esempio di chat…
“Dove si va?” esordisce 1
Risposta:
“Per me eviterei quelle della provincia di…. ora vedo cosa c’è” risposta di 2
“Dunque c’è la milonga palle, pillo, pollo, pullo, ma pillo a 1 non piace” riprende 2
L’elenco di tutti gli eventi del giorno viene inserito da 3
“Pullo no, non mi piace” risposta di 2
“Ho chiamato per la milonga pollo ma è tutto pieno, ci sono posti in piedi” 1 scrive
“Va bene meglio li che a pullo, starò in piedi! Per voi donne i maschietti faranno a gara per farvi ballare, prenderò le vostre sedie se non voglio ballare” 2 fa pesare
Da li a degenerare il passo è breve…
1 per smorzare toni: “ A che ora passi 2?”
“Io vengo per conto mio! Ci troviamo là” scrive 3
Dopo vari interventi che non c’entrano nulla e che vi risparmio 2 sentenzia: “Passo prima da te 1 e poi da 4”
4 che era al lavoro e non aveva potuto o voluto partecipare alla discussione scrive: “Va bene a dopo ragazzi!”
5 non si è mai fatta sentire… fa parte del gruppo ma non viene mai nei posti segnalati dai restanti.
Per non lasciare le cose a metà suggerisco se anche voi vi trovate in situazioni simili di utilizzare la regola di Einstein Tango per risolvere problemi: per prima cosa dobbiamo pensare in maniera diversa e acquisire un altro punto di vista, cambiare mentalità e modo di pensare. Quindi evitare di:
- Avere pregiudizi sui posti, non tutti sono come ce li ricordiamo e dipende dai tangueros che incontreremo, non tanto dalla location.
- Se poi non mi invitano o se poi non ballo non lo si deve nemmeno pensare
- Adeguarsi sempre agli altri non va bene poiché alla fine si rimane insoddisfatti e non ci si diverte più.
Poi ci sono due modi ancor più semplici: fare un elenco delle milongas del fine settimana e passare subito alle votazioni senza commentare più di tanto per far vincere la maggioranza oppure a rotazione accontentare tutti una volta si va a pullo, una a pollo, una a pillo, ecc
Mai comunque saltare a piè pari un fine settimana tanguero!!!
E se cercate un passaggio tanghero potete provare a cercarlo su Bla Bla Tango Car
Maria Caruso