Quattro poesie
di Marco Celati - lunedì 04 maggio 2015 ore 08:27
CAMPAGNA TOSCANA
Oh la campagna, la campagna toscana,
i verdi chiaroscuri dei campi che variano
al passaggio delle nuvole nel vento,
i bagliori della colza gialla sulla distesa,
e i pioppi, i pioppi dritti nella golena
mentre i cipressi segnano il confine,
incamminati lungo la collina.
Oh come vorrei essere questo paesaggio,
adagiato su quei campi, sulla terra:
nella casa di mattoni che il tempo
invecchia e non offende, anzi migliora,
ci sarebbe qualcuno che mi conosce,
compatisce la mia vita e mi perdona.
29 agosto 2013
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IL SALICE
Come l'albero frondoso
si oppone al vento
che lo muove
e piega
e frusciano le foglie
in verde chiaroscuro,
così resistiamo alla vita
che ci prende,
che ci trascina
e scuote.
Io sono il salice
che ondeggia lungo il fiume.
2013
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TEMPO E SILENZIO
In questa notte illune sul terrazzo di casa
di fronte alle luci tremanti dei paesi d'intorno
penso che il mondo dovrebbe fermarsi
e lasciarci in pace, acquietati e soli.
E penso alle cose perse: se potessero tornare,
se la vita che lasciammo potesse rivivere
e tutti i pensieri e gli scritti che pensammo
e scrivemmo riaffiorassero alla mente
e le storie, gli affetti che ci condussero
negli anni e silenziosi e dolorosi
scivolarono via o strappammo da noi,
se tutto fosse di nuovo possibile e vero,
forse faremmo la cosa giusta o forse no,
proseguiremmo comunque gli inevitabili errori
che di errori è fatta la mia vita e la tua,
per necessità e per caso, per piacere e dovere.
Così nella notte
illune, al canto notturno dei grilli,
al richiamo acuto della civetta predatrice,
vorticando alla luce le falene, appare chiaro
che avremmo bisogno di tempo e di silenzio.
2014
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L'IGNOTO
Appare evidente quello che è
e ciò che non è non sappiamo
e se conosciamo più del mondo
è per i calcoli che ci dicono
che una materia oscura e grave
condiziona un'ellisse e deve
dunque esistere, non visto,
un pianeta esterno, ignoto a noi.
O supponiamo ancora
che l'antimateria ci spieghi
i buchi neri dell'universo che
si espande infinito o si contrae.
Eppure vivere non sappiamo,
esistere va come va, come deve,
come può, come capita spesso:
ha il senso che ognuno gli dà
per compensare la vita.
21 marzo 2015
Marco Celati