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martedì 19 marzo 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

Cosa fare con il dolore

di Federica Giusti - venerdì 21 maggio 2021 ore 07:30

No cari lettori, la vita non è facile per nessuno. E questo anno di pandemia ce lo sta dimostrando giorno dopo giorno. Difficoltà economiche, relazionali e di salute sono all’ordine del giorno.

Nella nostra Regione è difficile trovare una famiglia che non sia stata colpita più o meno direttamente da qualche effetto collaterale legato al Covid.

E no, cari lettori, non avevamo bisogno del coronavirus per trovare un’occasione tale da farci soffrire, ma ormai non ci facciamo mancare niente no!? Là dove il Covid non ha fatto danni, ci ha pensato la quotidianità. Separazioni, lutti, preoccupazioni familiari ci attraversano ora dopo ora.

La sola cronaca locale di Pontedera è carica di esempi del genere, ma sono certa che anche le altre città non siano da meno.

E allora cosa dobbiamo fare con questo dolore? Innanzitutto non ignorarlo. Anzi, dobbiamo dare parole al nostro dolore, imparando a soffrirlo, ad esternarlo. Il titolo di un importante libro di Cancrini, uno dei miei mentori, è Date parole al dolore, e vi assicuro che non è un caso!

Non esistono modi per abbandonarlo, è inutile fingere che non esista. L’idea di partire, viaggiare, poco attuabile in tempi di pandemia, non è affatto risolutiva. Possiamo andare anche in capo al mondo, se non capiamo che il dolore verrà con noi, finiremo con il rimanere sempre e soltanto frustrati.

Solo trascinandolo con noi, infatti, avremo modo e tempo per analizzarlo, osservarlo da vicino e, perché no, imparare qualcosa da lui. Le esperienze di vita che più hanno il potere di insegnarci qualcosa, sono proprio quelle che scavano più profondamente. Ricordo un romanzo, di più dieci anni fa quasi, che aveva un titolo emotivamente forte ma estremamente veritiero Un giorno questo dolore ti sarà utile. Ebbene sì, il dolore può esserci utile nella misura in cui ci fa conoscere i nostri limiti e le nostre infinite risorse. Spesso siamo convinti di poter reggere meno di quanto in realtà non sia. E la pratica clinica me lo conferma seduta dopo seduta, paziente dopo paziente.

Accettare quel dolore, iniziare a capire con la pancia e con la testa che non possiamo cambiarlo, non possiamo modificare quella situazione, è un passo di svolta fondamentale per iniziare a reagire, ad attivarci.

Contrastarlo, negarlo, incaponirsi o, addirittura, fingere che non ci sia stato, non solo è davvero inutile su un piano di energie spese, ma può addirittura diventare controproducente, proprio perché ci impedisce di riconoscere il nostro diritto a stare male.

Ho più volte sottolineato l’importanza delle emozioni, di tutte le emozioni, quindi, anche del dolore, della tristezza, della disperazione. La vita ne è costellata da che mondo è mondo, per cui, credere di poter vivere felici e contenti, non è affatto realistico.

Solo dopo che lo abbiamo accettato ed accolto, quanto meno, dopo che abbiamo imparato a conviverci, possiamo iniziare a trasformarlo, un pezzetto alla volta, ma senza mai fermarci.

A questo punto saremo veramente liberi, perché lo avremo fatto diventare parte integrante di noi, dei nostri vissuti, senza ingigantirlo e senza minimizzarlo.

Ed allora potremo iniziare a stare di nuovo, finalmente, bene.

Questo processo non è semplice, anzi. Non è nemmeno privo di insidie, di momenti di sconforto, di cedimenti. Ecco perché dobbiamo essere prima di tutto onesti con noi stessi e chiederci se quello che stiamo affrontando è o meno alla nostra portata. In caso negativo, non dobbiamo esitare di chiedere aiuto ad un professionista.

Uscire dal dolore si può, ma dobbiamo volerlo e dobbiamo attivarci per farlo, qualunque sia l’intensità del dolore stesso.

E ricordiamo sempre che no, non c’è nessuno che non abbia mai sofferto e non ci sarà nessuno che non soffrirà mai, ma sorgerà sempre il sole, sempre!

Federica Giusti

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